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Svolta in 6 Comuni: da Olbia a Posada la tassa di soggiorno si paga su Airbnb

di Serena Lullia
Svolta in 6 Comuni: da Olbia a Posada la tassa di soggiorno si paga su Airbnb

OLBIA. Indossa con orgoglio l’abito di esattore dell’imposta di soggiorno per sei comuni. Airbnb, la piattaforma digitale per le case in affitto, firma una convenzione con Olbia, Arzachena, Santa...

10 luglio 2018
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OLBIA. Indossa con orgoglio l’abito di esattore dell’imposta di soggiorno per sei comuni. Airbnb, la piattaforma digitale per le case in affitto, firma una convenzione con Olbia, Arzachena, Santa Teresa, Golfo Aranci, Dorgali e Posada. È la prima volta che in Italia viene fatto un accordo multiplo. L’intesa diventerà operativa da novembre e punta a rendere più snello il contorto meccanismo del pagamento e della riscossione del balzello delle vacanze. Oltre che accelerare le procedure, la missione di questa operazione è ridurre l’evasione, fino ad azzerarla. I comuni sardi si aggiungono agli altri 16 che in Italia hanno concluso accordi con Airbnb. 340 nel mondo per un totale di oltre 510 milioni di dollari.

Come funziona. Airbnb comincerà a riscuotere l’imposta già al momento della prenotazione e a versarla subito ai comuni. Il costo è incluso nei prezzi degli alloggi disponibili sul portale. Il calcolo sarà fatto in percentuale sulla base del valore della prenotazione, tra il 3% e il 5%, in base alla tariffa deliberata dall’amministrazione.

I numeri. Sono 25mila gli annunci di Airbnb attivi in Sardegna nel 2017. Lo scorso anno hanno ospitato 290mila viaggiatori con una durata media del soggiorni di 5/6 notti. A Olbia ci sono stati 26mila 300 arrivi provenienti da 86 paesi e 2mila 100 annunci; 620 a Santa Teresa con oltre 6mila arrivi; 320 ad Arzachena con un volume di viaggiatori di 3mila 500; 260 su Golfo Aranci con un movimento di 2mila turisti: 150 a Posada per meno di mille persone e 140 a Dorgali con 3mila 100 ospiti.

I benefici. Giulio Del Balzo, di Airbnb Italia spiega i benefici dell’accordo. «Ci guadagna il turista internazionale, sempre più orientato a gestire servizi e pagamenti online, ci guadagnano gli host, che spesso hanno difficoltà a farsi pagare la tassa in contanti e ci guadagno le amministrazioni, che si assicurano il pagamento dell’imposta per tutte le prenotazioni tramite Airbnb».

Verso una imposta unica. «Con questo accordo – dice l’assessore al Turismo di Santa Teresa, Stefania Taras – si può iniziare a pensare di avere una visione unica dell’imposta di soggiorno. Non è possibile, tra comuni vicini, che alcuni ce l’abbiano e altri no, e con tariffe diverse. Il turista non è consapevole dei confini, in mare come a terra. La proposta che mi sento di lanciare in questa occasione è una tariffa omogenea. Dico anche che anche l’accoglienza in casa o in stanza, non può essere improvvisata. Serve investire in formazione». Proposta accolta dal sindaco di Olbia, Settimo Nizzi. «L’utilità di questo accordo va in più direzioni – afferma il primo cittadino –. Si riduce il sommerso, l’evasione dell’imposta e si incentivano i proprietari di case a mettersi in regola. Credo che ci siano le basi per dare omogeneità all’imposta tra i comuni del distretto turistico del nord Sardegna. Questa convenzione è il primo passo di una riorganizzazione del turismo da sempre pensata ma che solo ora stiamo realizzando in modo concreto».



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