La Nuova Sardegna

Ct1, vertice a Roma la Regione chiede più collegamenti

Ct1, vertice a Roma la Regione chiede più collegamenti

La delibera della giunta è una piattaforma da analizzare ma nello studio del Cirem sono indicate le frequenze

11 luglio 2018
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SASSARI. Ai piedi della montagna. Chi è convinto che la delibera della giunta Pigliaru sulla nuova Continuità territoriale sia il punto di arrivo della Ct1 si dovrà ricredere. In realtà è solo il primo step di un cammino complicato in 14 tappe. In cui oggi a Roma ci sarà la seconda, la conferenza di servizi con il ministero dei Trasporti e l’Enac.

La proposta. L’assessore ai Trasporti Carlo Careddu presenterà la delibera della giunta e lo studio del Cirem, il Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità università di Cagliari e Sassari. Un faldone di oltre 150 pagine che di fatto viviseziona il traffico aereo sui tre scali della Sardegna. Analizza tutti i dati dei flussi dei passeggeri passati per i tre aeroporti sardi e spiega perché è indispensabile approvare la nuova continuità territoriale aerea con i numeri e le regole che propone la Regione.

Prima Careddu dovrà convincere il governo della bontà della proposta, poi l’Europa della sua regolarità. Un’impresa complicata.

La trattativa. E che sia difficile lo dimostra la trattativa estenuante che va avanti dal 2016 con l’Ue. Da una parte l’Europa che mette al primo posto il libero mercato dei cieli e il principio che la concorrenza non può essere alterata. Dall’altra la Regione che ha come principio guida il diritto alla mobilità dei sardi e la necessità di rendere la Sardegna accessibile a tutti per evitare che il gap dell’insularità la penalizzi ancora.

E gran parte della delibera è dedicata proprio a una sorta di riassunto per tappe di questa trattativa. Con le successive bocciature dell’Europa di tutte le proposte fatte dalla Regione.

Il punto di caduta. L’Ue ha contestato alla Regione la frequenza dei voli, troppo elevata per gli euroburocrati. L’ipotesi di applicare una tariffa unica per sardi e non residenti. Contestato anche il load factor, in altre parole la percentuale di riempimento dei voli da cui è necessario far scattare l’incremento dei posti disponibili. Per la Regione doveva essere all’80 per cento. Per l’Europa al 90. Il punto di equilibrio dovrebbe essere ora 84 per cento. Ma c’è anche la richiesta della Regione di lasciare due posti disponibili nel primo e ultimo volo destinato a residenti che abbiano esigenze sanitarie.

L’Ue di fatto ha respinto tutti gli aggiustamenti. E ora la Regione ha nella sua proposta abbandonato la tariffa unica. Per i non residenti è prevista una tariffa fino al doppio nei mesi invernali e fino al triplo per quelli estivi. La tariffa a prezzo fisso sarà conservata solo per i residenti.

Ma per prima cosa la proposta della Regione deve essere condivisa dal governo. E proprio questo si stabilirà oggi nella conferenza di servizi.

Lo studio. Careddu porterà con sé il poderoso studio del Cirem, che parte dall’analisi dei flussi di traffico su Roma e Milano dai tre scali sardi. Un’analisi che parte dai primi anni 2000 e arriva fino alla fine del 2017.

Un dato può bastare da solo per far capire quanto sia complicato per i sardi spostarsi con l’aereo dall’isola. Con la attuale continuità territoriale ci sono appena 2,19 posti per abitante. In altre parole ogni sardo può fare solo un volo di andata e ritorno all’anno a prezzi da continuità territoriale. Per fare un paragone con la vicina Corsica i voli con oneri di servizio per abitante sono 8. Un gap inaccettabile per la Regione che chiede venga cancellata.

La frequenza. La frequenza giornaliera di voli nella nuova Ct1 che viene ipotizzata dallo studio cambia tra i diversi aeroporti e anche tra i diversi mesi.

Da Alghero a Milano 2 voli andata e ritorno al giorno da ottobre a maggio. 3 voli a giugno e settembre e 4 voli a luglio e agosto. Da Alghero a Roma 3 voli al giorno andata e ritorno da ottobre a maggio. 4 voli a giugno, luglio e settembre e 5 voli ad agosto.

Da Olbia a Milano tre voli andata e ritorno al giorno. 4 a giugno e settembre, 6 a luglio e agosto. Da Olbia a Roma 3 voli andata e ritorno da ottobre a maggio. 4 a giugno e settembre e 5 a luglio e agosto.

Da Cagliari a Milano 5 voli andata e ritorno a novembre, gennaio, febbraio, marzo e aprile. 6 a dicembre, aprile e maggio. 9 a giugno, 10 a settembre, 11 a luglio e 12 ad agosto. Da Cagliari a Roma 7 da novembre ad aprile. 8 A maggio, 9 a ottobre, 10 a giugno, 11 a settembre, 12 a luglio e agosto.

È chiaro che queste frequenze sono quelle ipotizzate dallo studio, ma devono passare davanti a una serie di filtri per essere approvate. (l.roj)



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