La Nuova Sardegna

Continuità aerea primo sì del Governo

Continuità aerea primo sì del Governo

Ok alla proposta della Regione: più voli e stop alla tariffa unica

13 luglio 2018
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SASSARI. Un altro passo avanti verso quella continuità territoriale aerea che la Sardegna reclama a gran voce. Il diritto alla mobilità di un’isola che si sente prigioniera del suo mare è stato riaffermato dal governo che ha approvato la proposta delle giunta Pigliaru. È stato l’assessore regionale ai Trasporti Carlo Careddu a illustrare in Conferenza dei servizi la delibera che disegna il futuro dei cieli. Il documento è stato approvato dai rappresentanti del Ministero e dell’Enac, l’iter ora può andare avanti. Il calendario cammina veloce: la nuova Ct1 entrerà in vigore il 31 marzo del 2019, sino ad allora ci sono numerosi altri step da superare. Dodici per l’esattezza, secondo il cronoprogramma stilato dalla Regione che punta a pubblicare il decreto tra la fine di luglio e gli inizi di agosto.

Le novità. Rispetto all’attuale continuità sono tante. La prima: è sparita, così come imposto dall’Europa, la tariffa unica. Le agevolazioni riguarderanno solo i residenti in Sardegna per tutto l’anno. Ma anche per i non residenti le tariffe avranno un tetto massimo: troppo rischiose le fluttuazioni del libero mercato. La seconda principale novità: la frequenza dei voli crescerà, soprattutto nel periodo di massima richiesta, cioè nei mesi estivi. E contemporaneamente aumenteranno i posti nelle rotte da e per l’isola. Ancora: la nuova Ct1 prevede particolari tutele per i viaggiatori diversamente abili e due posti riservati per ragioni sanitarie nel primo volo in uscita e nell'ultimo volo in rientro sino a 48 ore prima della partenza: su questo punto la commissione europea aveva mostrato resistenza, il Governo ha dato il suo ok.

Le conferme. Le tariffe per i residenti restano invariate rispetto all’attuale continuità territoriale: circa 125 euro andata e ritorno per andare a Roma da tutti gli aeroporti, poco più di 140 euro per viaggiare verso Milano. E non cambiano neppure gli scali di destinazione: sono e resteranno Roma Fiumicino e Milano Linate, snodi strategici e irrinunciabili che garantiscono un ponte ideale tra l’isola e tutte le principali destinazioni nazionali e internazionali.

Lo studio. Alla conferenza di servizi l’assessore Careddu si è presentato con lo studio curato dal Cirem, Centro interuniversitario ricerche economiche e mobilità delle Università di Sassari e Cagliari. Un faldone di circa 160 pagine che attrvaverso i numeri e l’incrocio di dati spiega perché la Sardegna ha bisogno di quel numero di voli e in quel determinato periodo dell’anno: lo studio si basa sull’analisi del traffico nei tre scali, con i picchi concentrati nei mesi estivi. Dice Careddu: «Sono molto fiero del lavoro fatto dai nostri Atenei, il nostro progetto di continuità si basa su un robusto studio scientifico che fotografa al meglio le esigenze dell'isola e prevede adeguate risposte». È stato il direttore del Cirem, Italo Meloni, a illustrare lo studio nel dettaglio: «Gli oneri di servizio proposti non sono né discriminatori né impongono restrizioni alle altre compagnie, che, con autonomia e obiettivi di esclusiva natura aziendale, hanno comunque interesse ad operare in Sardegna – ha spiegato –. La continuità territoriale è integrativa e non sostitutiva o limitativa del libero mercato».

L’assessore. Il via libera ministeriale è una vittoria fondamentale per l’assessore Careddu. Che, ricorda, quando ha assunto l’incarico ai Trasporti si è ritrovato a gestire una situazione molto critica: «Il precedente bando della Ct1 era stato aggiudicato su Olbia e Alghero ed era andato deserto a Cagliari. E dall’Europa sono arrivati subito i primi avvisi: la commissione ci chiedeva di annullare l’aggiudicazione altrimenti avrebbe revocato l’intero sistema della Ct1 e chiesto ai vettori di restituire le agevolazioni nel frattempo ricevute». Un disastro da evitare con l’arma della diplomazia: «È iniziato il confronto, alla ricerca di un compromesso che non pregiudicasse la tutela del diritto alla mobilità dei sardi. Ed è stato chiaro da subito che sulla tariffa unica che noi ipotizzavamo per 9 mesi l’anno non ci sarebbero stati margini di trattativa. A ottobre ci hanno detto di cancellarla. Noi abbiamo fatto una controproposta: via la tariffa unica, sì a un tetto massimo. L’attuale proposta prevede che nei tre mesi estivi la tariffa per i non residenti non possa superare il triplo di quella per i residenti, il doppio nei mesi invernali. È un buon risultato. L’alternativa – sottolinea Careddu – era disporre un bando con regole che sarebbero state bocciate dall’Europa. Con il rischio di fare cancellare il sistema della continuità e lasciare una intera isola a terra». (si. sa.)



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