Il sindaco: basta con la violenza
«In paese oggi c’è una calma apparente, tutti noi speriamo che i fatti di sabato non si ripetano più». Prima di spostarsi verso Nuoro per sbrigare alcune faccende personali, il sindaco di Orune,...
16 luglio 2018
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«In paese oggi c’è una calma apparente, tutti noi speriamo che i fatti di sabato non si ripetano più». Prima di spostarsi verso Nuoro per sbrigare alcune faccende personali, il sindaco di Orune, Pietro Deiana tasta il terreno del paese e confida in un futuro sereno per tutti. «C’è una calma apparente», ripete, quasi per convincersi che niente, dopo il duplice tentato omicidio di sabato mattina, cambierà.
«Non ho ancora potuto incontrare Giampietro e Ignazio Chessa – aggiunge il primo cittadino – ma spero che episodi del genere, come quello che hanno subito, non accadano più. Per tutti noi, a Orune, è stato come un fulmine a ciel sereno, davvero, nessuno se lo aspettava. Sono giorni a ridosso di una festa molto sentita, questi, e il paese era tranquillo». A poca distanza, in piazza Santa Maria, un gruppo di giovani osserva gli ultimi preparativi per la festa di Su Carmineddu prevista per oggi. Il palco dove stasera, alle 22, si esibirà una cover band degli 883 è pronto, idem per la grigliata di carne che sarà offerta a tutti. «Scaldiamo i motori, la festa sta per cominciare», scrivono su Facebook gli organizzatori: i componenti del comitato Beata Vergine del Carmelo.
A Orune, dunque, la vita non si arresta affatto e c’è tanta voglia, anzi, di andare avanti e di non farsi fermare da una storia di odio e vendette che sembrava ormai archiviata e che invece è riesplosa all’improvviso e con prepotenza. Ma la stragrande maggioranza degli orunesi ne è francamente stanca e preferirebbe certamente parlare di altro. Oggi, dopo tanto impegno, fatica e altrettanti preparativi, in tanti parteciperanno alla grande grigliata in piazza e al concerto delle 22. (v.g.)
«Non ho ancora potuto incontrare Giampietro e Ignazio Chessa – aggiunge il primo cittadino – ma spero che episodi del genere, come quello che hanno subito, non accadano più. Per tutti noi, a Orune, è stato come un fulmine a ciel sereno, davvero, nessuno se lo aspettava. Sono giorni a ridosso di una festa molto sentita, questi, e il paese era tranquillo». A poca distanza, in piazza Santa Maria, un gruppo di giovani osserva gli ultimi preparativi per la festa di Su Carmineddu prevista per oggi. Il palco dove stasera, alle 22, si esibirà una cover band degli 883 è pronto, idem per la grigliata di carne che sarà offerta a tutti. «Scaldiamo i motori, la festa sta per cominciare», scrivono su Facebook gli organizzatori: i componenti del comitato Beata Vergine del Carmelo.
A Orune, dunque, la vita non si arresta affatto e c’è tanta voglia, anzi, di andare avanti e di non farsi fermare da una storia di odio e vendette che sembrava ormai archiviata e che invece è riesplosa all’improvviso e con prepotenza. Ma la stragrande maggioranza degli orunesi ne è francamente stanca e preferirebbe certamente parlare di altro. Oggi, dopo tanto impegno, fatica e altrettanti preparativi, in tanti parteciperanno alla grande grigliata in piazza e al concerto delle 22. (v.g.)
