La Nuova Sardegna

«Forza Italia è viva ma serve una scossa»

di Silvia Sanna
«Forza Italia è viva ma serve una scossa»

Nuovo coordinatore: il consigliere regionale punta su Pittalis

20 luglio 2018
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SASSARI. Da 9 anni indossa la fascia di sindaco del suo Comune, Golfo Aranci. Dal 2014 siede in consiglio regionale tra i banchi dell’opposizione. Alle politiche di marzo, aspirante deputato, è stato l’unico a dare filo da torcere alla valanga a 5 stelle. Per questo Giuseppe Fasolino, 45 anni, è considerato uno dei pezzi forti di Forza Italia, sul quale il partito punta per cercare di risalire la china. La parola d’ordine è rinnovamento, a iniziare dalla guida nell’isola. L’ex coordinatore Ugo Cappellacci si è appena dimesso e la nomina del successore è urgente: le Regionali del 2019 sono alle porte ed è necessario individuare candidati all’altezza della sfida. Fasolino sparge ottimismo: «Forza Italia è un partito vivo e vivace, non certo orientato verso l’estinzione né in Sardegna né in ambito nazionale. Anzi, siamo prontissimi a nuove sfide».

Il coordinatore regionale Ugo Cappellacci si è dimesso. Un giudizio sul suo operato.

«All’interno del partito si parla troppo spesso di rinnovamento; con le sue dimissioni Cappellacci ha avuto il coraggio di dare un segnale ed una scossa al partito. Come spesso capita a chi lavora, non sempre tutti ne condividono scelte ed azioni, ma queste sono le “regole del gioco”».

Lei è considerato un "pupillo" di Silvio Berlusconi. Ha avuto modo di incontrarlo dopo le Politiche di marzo?

«Ci siamo incontrati all’indomani dei risultati elettorali: era molto dispiaciuto perché credeva particolarmente nella mia possibile elezione. L’ho trovato molto motivato e con una gran voglia di fare e questo spirito mi ha subito ricaricato».

Alle politiche di marzo anche Forza Italia è stata travolta dal successo del M5s. Ha pesato la scelta delle candidature da parte dell’ex coordinatore Cappellacci?

«Era un vento talmente forte che in nessun caso le singole scelte del coordinatore avrebbero potuto placarlo».

Lei è stato l'unico, nonostante la sconfitta, a dare filo da torcere al M5s nel suo collegio. Si aspetta qualcosa in cambio?

«Certamente no, ci sono elezioni in cui si viaggia con il vento in poppa ed è il partito a dare ed altre in cui ci si deve mettere a disposizione e dare anche se si può perdere tutto».

«Ci sono alcuni nomi in corsa per assumere il ruolo di coordinatore di Forza Italia in Sardegna. Sinora il suo nome non è stato fatto. Perché? Le interesserebbe ricoprire quel ruolo?

«Al di là del nome di chi sarà chiamato a ricoprire il ruolo, fare il coordinatore regionale è sicuramente una grande responsabilità e ci sarà bisogno della spinta di tutti; ritengo che ognuno di noi debba mettersi a disposizione per affiancare il nuovo coordinatore nel suo incarico».

Ma se fosse lei a scegliere, su chi punterebbe?

«Su Pietro Pittalis: sarebbe un buon coordinatore perché ha la giusta esperienza e ha buoni rapporti in tutti i territori della Sardegna. Tra le donne dico invece Alessandra Zedda».

Cappellacci sostiene che il partito debba rinnovarsi per non morire. Condivide questo pensiero?

«Certo, non solo nei nomi ma anche nelle idee e nel modo di fare politica».

Da sindaco e consigliere regionale a parlamentare, il sogno per ora è sfumato. Ma che cosa vede nel suo futuro?

«Spero di poter contribuire alla crescita di nuove giovani leve e mettere la mia esperienza a disposizione del partito e di tutti coloro che hanno voglia di impegnarsi perché ne condividono gli ideali ed i valori. Ognuno di noi ha un suo destino ed io non conosco il mio».

Di lei si dice che potrebbe essere il candidato governatore del centrodestra alle prossime Regionali. Una sfida ad alto rischio, se la sente di affrontarla?

«Sarà una competizione durissima in cui spero prevalga la sana politica e gli argomenti e non i classici spot elettorali e la nuova antipolitica».

Come sceglierebbe il candidato giusto?

«Farei un sondaggio tra le 5-6 figure più forti di Forza Italia. Il vincente sarebbe il candidato da portare al tavolo della coalizione».

Per battere gli avversari cosa deve fare Forza Italia?

«Ad affrontare la sfida delle prossime regionali dovrà essere il candidato più forte. Penso che in questo caso saranno gli altri che dovranno battere la concorrenza di Forza Italia»

La Lega alle scorse politiche faceva parte dell'alleanza di centrodestra con Forza Italia e Fratelli d'Italia. Ora invece è al governo con il Movimento 5 stelle. Che cosa succederà secondo lei a livello regionale?

«Sono sicuro che la Lega sarà all’interno di una coalizione di centrodestra e che potremo contare su alleati leali e corretti».

Tra i grandi temi in discussione nell'isola ci sono la legge urbanistica e la realizzazione del metanodotto. Quale è la sua opinione su i due argomenti?

«È fondamentale approvare una Legge importante che dia risposte all’economia della Sardegna, frutto non di un approccio ideologico, ma che affronti prima di tutto le reali esigenze della nostra isola. Da troppo tempo soffriamo il gap infrastrutturale e gli alti costi legati alla mancata metanizzazione dell’isola: questa è una questione strategica sulla quale non bisogna perdere la concentrazione».

Dia un voto complessivo da 1 a 10 all'attuale amministrazione regionale di centrosinistra.

«4,5 perché è mancato totalmente un progetto di Sardegna».

Dia un voto da 1 a 10 all'opposizione di cui lei fa parte.

«Ovviamente 8: abbiamo cercato di fare una opposizione costruttiva fornendo, quando era il caso, il nostro contributo sulle tematiche più importanti».

Giunta regionale: chi promuove, chi boccia e chi rimanda a settembre.

«I Professori, in questo caso, siedono tra i banchi del Governo regionale di centrosinistra e solitamente non mi piace bocciare. Posso, invece, fare i nomi dei sicuri promossi: Paci ed Erriu. Nutro una grande stima anche per i due assessori galluresi, Caria e Careddu, e per l’assessore al Turismo Barbara Argiolas».

Come giudica l'attuale azione di governo Lega-M5s? Pensa che l'alleanza sia destinata a durare?

«È ancora presto per giudicare l’attuale azione di governo, si sta andando avanti a spot e a proclami. Penso che sui temi caldi possano emergere le vere differenze tra le due compagini».

M5s- Pd- Lega: di chi si fida di più?

«Certamente della Lega».

E tra M5s e Pd?

«Pd tutta la vita».

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