La Nuova Sardegna

Abbanoa, Garau nuovo ad Regione battuta dai Comuni

di Umberto Aime
Abbanoa, Garau nuovo ad Regione battuta dai Comuni

Bocciato Bossola, sostenuto solo da Sassari. Bilancio 2017: utile di 8,4 milioni

27 luglio 2018
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CAGLIARI. I Comuni si sono ripresi Abbanoa. Sono stati loro a eleggere l’amministratore delegato, è il sardo Abramo Garau, non la Regione. Compatti, al di là degli schieramenti di partito, hanno rovesciato il tavolo e imposto la scelta a suon di voti e deleghe. Contro questa muraglia, si sono schiantati la Regione e il Comune di Sassari, che invece avrebbero voluto la nomina del manager romano Andrea Bossola. Fino all’ultimo, dopo un susseguirsi di riunioni più o meno volanti e pare molto concitate, è stato un testa a testa fra i due candidati. Al momento della conta, Garau col 48,66 per cento ha prevalso su Bossola, che s’è fermato al 34,42. Non sorprenda che la somma fra le due percentuali non faccia cento: sarebbe impossibile per il contorto meccanismo elettorale di Abbanoa. È quello in cui la Regione e i Comuni più piccoli contano solo per il peso che hanno nella ripartizione, anche questa complicata, delle azioni. In altre parole, a favore di Bossola ha votato solo il 33 per cento degli aventi diritto (Regione e Comune di Sassari), tutti gli altri hanno scritto Garau sulla scheda. C’è anche una curiosità dell’ultim’ora: lo stipendio del nuovo amministratore sarà di 128mila euro lordi l’anno, contro i circa 140mila incassati dai predecessori.

Gli effetti. Dopo questa sfida, non c’è dubbio neanche che sul campo ci siano molti vincitori ed è il blocco formato dai Comuni, e uno sconfitto, la Regione. Ma forse la sintesi migliore è quest’altra: una «presa di posizione politica», è sempre quella della quasi totalità dei sindaci, ha prevalso sulla designazione tecnica proposta invece dalla Regione. Che con l’assessore ai lavori pubblici Edoardo Balzarini ha detto a caldo: «Accogliamo con il massimo rispetto la volontà espressa dai soci di Abbanoa e al nuovo amministratore auguriamo buon lavoro». Con un però: l’esito dello scrutinio sarebbe stato ben diverso se la divisione delle quote fosse rimasta quella con cui, quattro anni fa, era stato nominato l’uscente Alessandro Ramazzotti. Allora la Regione aveva dalla sua il 70 per cento, ma è dovuta scendere fino all’attuale 20 dopo i duri richiami, diversi mesi fa, dell’Antitrust, dell’Autorità per l’anticorruzione e del Governo di allora, era quello Gentiloni, che condannavano proprio lo strapotere della Regione nei confronti dei Comuni. Alla prima assemblea utile, c’è stato il riequilibrio e la Regione ha perso. Bisognerà vedere se l’esito dell’assemblea dei 342 Comuni azionisti, erano presenti quasi tutti, avrà o meno effetti sui già precari equilibri del centrosinistra al governo della Regione. Poi bisognerà vedere anche se il ritorno al comando delle amministrazioni locali farà del bene o meno ad Abbanoa, ma questo è ancora troppo presto per dirlo.

Fine di una stagione. Dopo tre anni d’incarico e dodici mesi da volontario senza stipendio, è finita l’era dell’amministratore unico Alessandro Ramazzotti, il nuorese trapianto a Milano, era ritornato in Sardegna per mettere a posto i conti. L’ultimo bilancio, approvato a larghissima maggioranza, fa capire che la missione è riuscita. La società ha chiuso il 2017 con un utile di 8,4 milioni, incassi per 330 milioni, meno debiti con le banche, investimenti in crescita e una contestazione da parte dei cittadini pare meno forte del passato, esclusa la partita ancora aperta, vale oltre 100 milioni, degli ormai famosi «conguagli regolatori». Nonostante non abbia nascosto le difficoltà, «è stato un lavoro duro e in salita», Ramazzotti ha detto; «Oggi Abbanoa è al terzo posto in Italia per efficienza fra le società pubbliche che gestiscono un servizio idrico». È stato poi il direttore generale Sandro Murtas a dire il resto, anche se stando a una decisione dell’Egas l’incarico gli potrà essere prorogato solo per un altro anno e non tre, come deciso Ramazzotti. Murtas ha detto: «I nostri numeri sono tutti in positivo e questo era impensabile fino a 4 anni fa». A chiudere l’assemblea senza sapere ancora a chi avrebbe ceduto il testimone è stato ancora Ramazzotti: «Al mio successore auguro di riuscire a migliorare, c’è ancora molto da fare, il rapporto con i cittadini. Abbanoa deve diventare sempre più un’azienda amica dei sardi». Non sarà facile.

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