La Nuova Sardegna

Lapia: gli assenteisti vanno cacciati

Lapia: gli assenteisti vanno cacciati

La deputata M5S chiede agli altri partiti di seguire l’esempio del movimento

30 luglio 2018
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CAGLIARI. Dopo l’espulsione del deputato-velista Andrea Mura, accusato di aver accumulato il 96,38% di assenze, il M5S chiede agli altri partiti di seguire il loro esempio. «Adesso chiediamo che la stessa cosa venga fatta anche dalle vecchie forze politiche!», si legge nel blog delle Stelle.

La prima parlamentare ad aver chiesto le immediate dimissioni di Mura – anziché l'espulsione dal gruppo – è stata la deputata nuorese Mara Lapia. «Andrea Mura ha avuto una grande opportunità, ma non ne ha percepito fino in fondo l’importanza. Rappresentiamo decine di migliaia di sardi, che ripongono in noi le speranze in un vero cambiamento». La deputata non accetta però lezioni di moralità dagli altri partiti presenti in Parlamento, e soprattutto dai parlamentari sardi. «Mi rivolgo ai colleghi di Forza Italia e del Partito Democratico in primis – dice Lapia–, fate vostro il mio invito e chiedete le dimissioni dei vostri colleghi. Il Movimento con il deputato Mura ha fatto una scelta chiara e differente da quelle che sono le logiche degli altri partiti». Secondo OpenPolis, l’associazione che monitora la produttività dei parlamentari, il primato dei fannulloni è di Forza Italia: la più assente alla Camera dei Deputati, con lo 0,45% di presenze, è Michela Vittoria Brambilla. Tra i più assenteisti il deputato del Pd Piero Fassino, Giorgia Meloni e Marzia Ferraioli di Forza Italia. Anche al Senato Forza Italia conferma il suo primato. Sono 3 i senatori che hanno collezionato più dell’80% delle assenze: Paolo Romani, Niccolò Ghedini e Licia Ronzulli.

«Condanno Andrea Mura – insiste Lapia – e chiedo che etica e moralità appartengano a tutti e non solo al Movimento. Pretendo che i partiti si comportino come il nostro gruppo, espellendo dai loro gruppi tutti gli assenteisti, chiedendone le immediate dimissioni. Altrimenti – conclude Mara Lapia – abbiano almeno il buonsenso di tacere».

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