La Nuova Sardegna

Da Samugheo a Sassari per fare il medico

Da Samugheo a Sassari per fare il medico

Il giovane si era trasferito in città per realizzare il suo sogno. È stato tradito dalla passione per il mare

02 agosto 2018
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SAMUGHEO. La notizia della scomparsa di Giovanni Deligia ha attraversato come una scossa elettrica la comunità di Samugheo, addolorata per la sorte del giovane medico e per la tragedia che ha colpito una famiglia molto stimata e benvoluta.

I genitori del giovane medico, entrambi originari di Sorgono, si erano trasferiti nel capolugo del Barigadu più di trent’anni fa, quando il padre Salvatore assunse l' incarico di medico di base. La madre Maria Erminia Zedda ha insegnato a lungo nelle scuole medie, che ha lasciato solo nel momento in cui è andata in pensione, lo scorso giugno. Sarebbe dovuto essere il momento di godere appieno dell'affetto dei cari e delle soddisfazioni che i tre figli, Francesco, Giovanni e Antonio, hanno saputo regalare ai genitori eccellendo negli studi in medicina e in chimica farmaceutica.

Invece il destino ha deciso diversamente infliggendo a due genitori la pena più crudele contemplata in natura. Sulla famiglia Deligia si sono riversati l'affetto e la solidarietà di una comunità intera. Un cordoglio di cui si è fatto portavoce il vicesindaco. «In un momento in cui non esistono parole che possano alleviare la sofferenza, esprimiamo al padre, alla madre e ai fratelli di Giovanni tutta la nostra comprensione e la nostra vicinanza per il grave lutto» ha detto Maurizio Frongia, che ha ricordato lo sfortunato concittadino come «Una persona esemplare, che si è sempre distinta per i modi educati e l'indole discreta, ma anche un ragazzo modello, esattamente come il resto della famiglia»

La notizia della morte di Giovani Deligia ieri ha choccato anche tutta l’équipe della clinica dermatologica dell’Università di Sassari, dove il trentenne di Samugheo stava completando il quarto anno del corso di specializzazione. Sconvolta dalla notizia Maria Antonietta Montesu, direttrice della clinica universitaria, quasi non riesce a parlare. «Un ragazzo d’oro, un bravissimo e brillante medico, un giovane disponibile e gentile – dice con fortissima emozione –. Siamo tutti disperati, non riusciamo a concepire che Giovanni non ci sia più». Giovanni Deligia era appena partito per le ferie estive e sarebbe ritornato in clinica il 20 agosto, ma anche martedì aveva risposto con la consueta cortesia e disponibilità a una collega. «Una perdita incolmabile, sia umana sia professionale» dice la dottoressa Montesu.

A maggio, al congresso regionale di Dermatologia, Giovanni Deligia aveva presentato un suo lavoro che era stato molto lodato dagli specialisti sardi.

Ieri la notizia della sua morte prematura ha raggelato e profondamente addolorato tutti.(mac)

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