La Nuova Sardegna

Vertenza AirItaly, allarme dei sindacati: si rischia di svuotare Olbia

di Dario Budroni
Vertenza AirItaly, allarme dei sindacati: si rischia di svuotare Olbia

L’assemblea dei dipendenti conferma lo sciopero del 10 settembre. Ma ci sono aperture da parte dell’azienda nel settore delle manutenzioni

03 agosto 2018
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OLBIA. Lo sciopero è segnato sul calendario. Il 10 settembre sarà il giorno della protesta. Ma nel frattempo i lavoratori di Air Italy si fanno carico di una missione: far capire a tutti che la vertenza va oltre la questione dei 51 trasferimenti da Olbia a Malpensa. Perché qui c’è il timore che i 51 possano un giorno diventare molti di più, fino a far scomparire progressivamente la centralità di Olbia dal futuro della compagnia. «I 51 trasferimenti non devono rappresentare una breccia» sintetizza Gianluca Langiu della Fit Cisl. Ed è proprio con questa convinzione che si è conclusa, ieri pomeriggio, l’assemblea del personale di terra convocata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta. Un incontro organizzato in vista dello sciopero di settembre e all’indomani del tavolo convocato al Mise, senza ministri né sottosegretari, che non ha portato da nessuna parte. A Roma l’azienda ha ribadito la sua volontà di procedere con i trasferimenti, aggiungendo anche che se «sarà costretta a operare in un ambiente ostile, il progetto Air Italy verrà abbandonato». I sindacati, insieme alla Regione, naturalmente non ci stanno. Il confronto a Roma è stato comunque rinviato a metà settembre. La speranza dei sindacati e della giunta regionale, con in prima linea il governatore Francesco Pigliaru e l’assessore ai Trasporti Carlo Careddu, è che il governo prenda una posizione chiara e netta contro i trasferimenti. Nel frattempo, ieri, i rappresentanti dei lavoratori hanno incontrato per la prima volta il nuovo numero uno di Meridiana Maintenance. Si tratta di Mark Robin Boraman, ex Qatar airways.

Sul piede di guerra. La strategia dei sindacati è questa: coinvolgere nella battaglia tutto il territorio attraverso gazebo, raccolte di firme, incontri con le associazioni di categoria e con i Consigli comunali della Gallura. Tutto questo entro lo sciopero del 10 settembre. «È una lotta che riguarda tutto il territorio – spiega Franco Monaco, responsabile della Filt Cgil Gallura –. Perché ora vogliono trasferire 51 lavoratori di terra, hanno già deciso di trasferire diversi tecnici di Maintenance e poi potrebbe toccare agli assistenti di volo. Dobbiamo dire no a questo smantellamento progressivo». Poi un attacco ai vertici di Air Italy. «È l’azienda a essere su posizioni ideologiche, mica noi. Perché sappiamo benissimo che il lavoro dei 51 trasferiti si può benissimo svolgere a Olbia – continua Monaco –. Adesso Air Italy dovrà dirci, entro l’incontro a Roma di metà settembre, quale tipo di sviluppo ha in programma per Olbia e per il personale di terra. Al momento non ci è mai stato detto nulla». Sulla stessa linea Elisabetta Manca della Uiltrasporti: «Al Mise abbiamo trovato una azienda arrogante, ma non ci dobbiamo farci intimidire. Crediamo che questi 51 trasferimenti siano solo il vezzo di qualche manager».

Maintenance. Dopo l’era di Ivano Pippobello, adesso si apre quella di Mark Robin Boraman, che diventa il nuovo Chief technical officer di Meridiana Maintenance. Ieri Boraman ha incontrato i sindacati e ha confermato il trasferimento di 25 tecnici a Malpensa, ai quali si aggiungeranno i 14 appena reintegrati dal giudice. Il nuovo numero uno di Maintenance, comunque, ha fatto una buona impressione ai sindacati, anche perché ha fornito alcune rassicurazioni. «Ha detto di voler continuare a investire in questo settore a Olbia così come a Malpensa – spiega Arnaldo Boeddu, segretario regionale della Filt Cgil –. Purtroppo però l’ad ha confermato i trasferimenti. La Cgil vigilerà affinché lo sviluppo di un settore importantissimo, che da sempre è uno dei fiori all’occhiello della compagnia, non vada via da Olbia ma si sviluppi in sintonia con Malpensa. Anche in questo caso non ci dovranno essere sperequazioni tra la Lombardia e la Sardegna». L’approccio di Boraman è stato però apprezzato dai sindacalisti. «Ha adeguato la retribuzione dei trasferiti tenendo conto della media di Milano» dice Franco Monaco. «Ha detto che è necessario ricostruire un clima aziendale – sottolinea Gianluca Langiu della Cisl –. Auspichiamo che il suo stesso approccio venga assunto anche dai dirigenti di Air Italy».

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