La Nuova Sardegna

Estate pazza in Sardegna, tra caldo record e violente grandinate

di Claudio Zoccheddu
Estate pazza in Sardegna, tra caldo record e violente grandinate

Ma gli eventi degli ultimi giorni non spaventano gli esperti: «Sono fenomeni normali soprattutto in questo periodo»

04 agosto 2018
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SASSARI. Giovedì è toccato alla piana di Campeda, ieri è caduta su Bultei. La stranezza delle grandinate d’agosto è di quelle che nessuno, al di fuori di chi studia questo tipo di fenomeni, si potrebbe aspettare. Perché la grandine estiva non è una cosa eccezionale, anzi. Le precipitazioni di questo tipo sono vincolate al caldo e, più in generale, allo sbalzo di temperature. Serve quindi una differenza tra i gradi registrati al suolo e quelli in quota e l’estate è il momento in cui è più facile che si possano verificare precipitazioni di questo tipo. La straordinarietà dell’evento è legata solo alla dimensione dei chicchi che, come successo ieri a Bultei, possono essere grandi come noci e destare la curiosità dei meteorologi.

«La grandinata non è altro che una precipitazione di particelle ghiacciate di dimensioni diverse – spiega Francesco Nasir, meteorologo del dipartimento meteoclimatico dell’Arpas – che possono raggiungere le dimensioni di una nocciolina e, nei casi più estremi, anche di un’arancia. La grandine è generata dai cumulonembi, nubi a sviluppo verticale che si generano in condizioni di forte instabilità atmosferica. Questo tipo di nubi ha bisogno di molto calore per svilupparsi ed è questo il motivo per cui una grandinata in agosto è molto meno strana di un fenomeno analogo in novembre, quando le temperature al suolo dovrebbero essere più basse». A formare la grandine sono proprio le correnti ascensionali che dal basso spingono verso l’alto e che trascinano le particelle d’acqua verso quote in cui le temperature si abbassano fino a toccare lo zero termico, dove l’acqua si ghiaccia: «La straordinarietà non è data dall’evento in se, che anzi è piuttosto normale, ma dalla grandezza dei chicchi – spiega il meteorologo dell’Arpas – che in caso di correnti ascensionali molto forti, causate dalle alte temperature al suolo, le particelle d’acqua percorrono più volte le nubi verticali aumentando a dimensione a ogni ascesa, fino a quando l’aumento di peso permette di battere la spinta delle correnti che spingono verso l’alto». La dimensione dei chicchi di grandine, dunque, è correlata allo sbalzo termico e quando il caldo è asfissiante, come in questi giorni in Sardegna, non è per nulla singolare che si possano verificare grandinate. Il clima pazzo, dunque, questa volta non ha alcuna responsabilità. Anche perché, tutto sommato, l’estate del 2018 non è una stagione che ha fatto strabuzzare gli occhi ai meteorologi: «A pare un giugno particolarmente piovoso – aggiunge Francesco Nasir – la stagione non ha fatto segnare riferimenti particolati, diciamo che per adesso è nella media dei dati degli ultimi trent’anni». i prossimi giorni, però, potrebbe piovere: «Sì, ed è probabile che calino anche le temperature di qualche grado – conclude il meteorologo – ma non sarà nulla di eccezionale nemmeno in questo caso. le previsioni sul lungo periodo, infatti, indicano caldo per il resto di agosto e anche per settembre. Anche il lungo periodo non è facile da studiare e le letture non possono essere precise». L’estate, dunque, sembra destinata a proseguire senza troppi eccessi.

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