La Nuova Sardegna

La legge urbanistica approvata in commissione

La legge urbanistica approvata in commissione

Il centrosinistra vota compatto a favore nonostante i dubbi di Mdp, Upc e Pds Il provvedimento arriverà in aula a fine settembre per il via libera finale 

08 agosto 2018
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CAGLIARI

Sette voti a favore, quelli del centrosinistra seppure con diverse ombre, e cinque astensioni, tutte del centrodestra. Con questo verdetto, la Legge urbanistica è stata approvata in commissione. Non è stato facile, tutt’altro, ma l’impresa è riuscita prima delle ferie estive. L’obiettivo, annunciato più volte dal presidente Antonio Solinas del Pd, è stato raggiunto con una galoppata cominciata la mattina presto e chiusa in tarda serata. Rispetto alla bozza scritta oltre un anno fa dall’assessore Cristiano Erriu e dal suo staff, poi licenziata dalla Giunta nel marzo del 2017, molto è cambiato. Ad esempio sono aumentati i vincoli per concedere il bonus dei metri cubi in più anche agli alberghi nei 300 metri dal mare. Poi è saltato l’articolo che per molti avrebbe permesso di aggirare il Piano paesaggistico regionale del 2006 a favore delle cosiddette Grandi opere. Ancora: è stata stralciata la tabella che avrebbe concesso più metri cubi ai Comuni e infine è salito a due ettari, era uno solo, il lotto minimo per costruire in campagna. Questo però è l’aspetto tecnico, oggi è stata annunciata la presentazione ufficiale della stesura definitiva, ma a caldo conta molto più quello politico. Perché se il centrosinistra ha votato a favore, fino all’ultimo non sono mancate le perplessità del Partito dei sardi, oppure quelle dell’Mpd o dell’Upc, più volte si sono astenuti su alcuni articoli, e anche di alcuni consiglieri del Pd. Insomma, a fine settembre, potrebbero non mancare le sorprese.

Partito democratico. Il presidente della commissione, Antonio Solinas, e l’assessore all’urbanistica Erriu hanno viaggiato quasi sempre all’unisono correzione dopo correzione. Almeno all’apparenza anche su quelle più complicate, come i bonus, sono riusciti comunque a tenere assieme la maggioranza. Alla fine, hanno portato a casa il risultato seppure fra qualche malumore interno. Perché, sarebbe inutile negarlo, il centrosinistra s’è spesso diviso fra chi avrebbe voluto una legge dalle maglie molto strette e altri invece pronti a puntare con maggiore decisione sull’equazione «più edilizia, più sviluppo turistico». L’equilibrio è stato trovato? Chissà.

Il Partito dei sardi e gli altri. Subito dopo la fumata bianca, Pier Mario Manca del Pds ha detto: «Ad alcune ultime votazioni, non ho partecipato, perché non ero d'accordo sull'accelerazione impressa all’improvviso dal presidente della commissione. C'è comunque l'accordo che i punti rimasti ancora critici saranno discussi e modificati in aula con gli emendamenti e non escludo che alla fine la legge possa essere stravolta rispetto all’ultima versione». Dunque, una dichiarazione sibillina, ma «non è questo il momento delle polemiche», ha aggiunto «però nell’ultima volata siamo arrivati ad approvare una cinquantina di articoli, tabelle comprese, senza quasi senza leggerli. Solinas è stato fin troppo testardo». Non è finita. Di recente anche Pierfranco Zanchetta dell’Upc e Giuseppe Meloni del Pd si sono astenuti sulla cancellazione, non la condividevano, dell’articolo sulle Gradi opere. Poi anche Eugenio Lai di Mdp più volte s’è messo di trasverso. Ma un voto finale favorevole serviva e, in un modo o nell’altro, è arrivato.

Il centrodestra. I consiglieri di Forza Italia e degli altri partiti di opposizione si sono invece astenuti. Decisione spiegata così da Antonello Peru: «Prima di tutto, in commissione, abbiamo dato il nostro contributo per cambiare una legge che nella bozza iniziale non andava per nulla bene. Siamo riusciti a ottenere diverse correzioni, però da adesso in poi rimarremo alla finestra per capire meglio le prossime intenzioni del centrosinistra. Se devo dire la verità, la maggioranza mi sembra tutt’altro che compatta».

I prossimi passaggi. Alla ripresa dei lavori, la legge dovrà ottenere il via libera della commissione bilancio, poi sarà necessario il parere del Consiglio delle autonomie locali. Dovrebbe entrare in aula a fine settembre. (u.a.)

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