La Nuova Sardegna

Ticket per Cala Spinosa, scatta la denuncia penale

Serena Lullia
Ticket per Cala Spinosa, scatta la denuncia penale

La capitaneria contro il titolare del chiosco: «Ha ostacolato l’uso della spiaggia». Sequestrato l’incasso: mille euro. Il legale: «Tutto in regola». Plauso del Wwf

12 agosto 2018
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SANTA TERESA. Così desiderata da spingere oltre 300 persone al giorno a pagare un ticket di 3 euro per raggiungere Cala Spinosa. Adulti e bambini. Ammonta a mille euro l’incasso sequestrato dalla capitaneria di porto della Maddalena ai proprietari del locale Sea Lounge che gestiva il contributo. Messo sotto sequestro, su mandato della Procura di Tempio, anche il registratore di cassa con cui venivano emessi gli scontrini fiscali per “servizi balneari” e la corda con il cartello proprietà privata che ostruiva l’accesso libero alla spiaggia di Cala Spinosa. Per il titolare è scattata la denuncia a piede libero all’autorità giudiziaria «per aver ostacolato l’uso del pubblico demanio marittimo attraverso il posizionamento di un impedimento sull’unico accesso alla spiaggia libera di Cala Spinosa, in violazione di specifica norma del Codice della navigazione».

Il sequestro, per il quale è attesa la convalida, viene considerato illegittimo dal legale del Sea lounge, Domenico Putzolu. L’avvocato ritiene che il provvedimento non abbia i presupposti di legge e che le modalità con cui è avvenuto abbiano creato un danno di immagine all’attività di ristorazione. Per l’avvocato la chiusura del passaggio con richiesta di un contributo di tre euro è legittima «in quanto si tratta di proprietà privata». Opposta la posizione della capitaneria della Maddalena che in una nota sottolinea come «numerosa giurisprudenza e sentenza di Cassazione abbia sancito che qualora l’unico accesso al pubblico demanio marittimo sia tramite proprietà privata è onere del proprietario garantire il libero e gratuito transito pedonale per raggiungere la spiaggia». La capitaneria conferma poi quanto anticipato dal sindaco, Stefano Pisciottu, sulla strada di Guardia del Corsaro, indicata come vero accesso pubblico. Il primo cittadino, dopo una verifica delle carte, aveva fatto notare che si tratta di strada privata, che porta a un villaggio e chiusa con un cancello da anni. «Il passaggio da Guardia del Corsaro – proseguono dalla Capitaneria – non porta al tratto sabbioso di Cala Spinosa ma sfocia su un litorale roccioso, impervio e non collegato alla spiaggia se non tramite nuotata. L’unico accesso pubblico è tramite il passaggio dal chiosco che si trova sulla strada».

La presidente del Wwf, Donatella Bianchi, teresina di adozione sottolinea. «Bene ha fatto la capitaneria a sospendere la riscossione di un specie di pedaggio non autorizzato, restituendo il diritto di tutti di raggiungere il mare attraverso un sentiero da sempre noto e a tale scopo utilizzato».
 

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