La Nuova Sardegna

Class action contro le case costruttrici di tir

L’iniziativa di Confartigianato: «Aiuteremo i camionisti a ottenere i risarcimenti per i prezzi alle stelle»

14 agosto 2018
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CAGLIARI. Confartigianato Trasporti Sardegna chiama a raccolta gli autotrasportatori per chiedere i danni alle grandi case di produzione che si sarebbero accordate per rialzare di circa il 20% il prezzo di camion e tir. L’Unione Europea ha sanzionato i produttori con una multa da 3 miliardi di euro. Il “trucks gate” riguarda mezzi sotto le 16 tonnellate che costano circa 40.000 euro (e quindi il 20% che come minino ciascuno può puntare a recuperare equivale ad 8.000 euro), e quelli superiori a 16 tonnellate, i tir, che costano fino a 100.000 e (per questi il 20% di sovrapprezzo significa aver pagato 20mila euro in in più). A chiamare alla mobilitazione gli autotrasportatori è Confartigianato Sardegna Trasporti, la sezione di categoria dell’associazione degli artigiani, che è stata tra le prime in Europa a promuovere un’azione collettiva contro il cartello delle case costruttrici di autocarri. Confartigianato offrirà assistenza legale gratuita agli autotrasportatori sardi che vorranno chiedere i danni alle compagnie Volvo-Renault, Man, Daimler-Mercedes, Iveco, DAF e Scania. Grazie alla class action che l’associazione artigiana porterà avanti, attraverso uno studio legale europeo specializzato in queste vertenze nel tribunale di Amsterdam, le imprese potranno accedere ad eventuali risarcimenti. «Potranno aderire tutte le imprese che avessero acquistato nel periodo indicato (da gennaio 1997 a gennaio 2011) autocarri delle marche citate – dice Giovanni Mellino, presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna – e di peso superiore alle 6 tonnellate, sia in conto terzi che in conto proprio». In Sardegna sono migliaia le imprese potenzialmente coinvolte, e non si parla solo di aziende di autotrasportato con mezzi adibiti a trasporto conto terzi ma anche, ad esempio, di imprese edili, metalmeccaniche, del legno proprietarie di camion ad uso proprio superiori ai 60 quintali.

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