La Nuova Sardegna

L’ex ministro Parisi: viene da piangere

di Silvia Sanna
L’ex ministro Parisi: viene da piangere

Puddu, M5s: parole pericolose. Cani, Pd: parla alla pancia. Pittalis, Fi: sia più cauto

14 agosto 2018
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SASSARI. Il ministro ruspante che parla di ruspe fa il flop di consensi. Se una certa opinione pubblica promuove l’ultimo tweet di Salvini, la politica lo boccia sonoramente. Perché – è il pensiero comune – un ministro deve calibrare toni, modi e contenuti. Il rischio è innescare reazioni pericolose. Dovrebbe riflettere, dice Mario Puddu, leader del M5s e prossimo candidato governatore: «Ma credo che nel suo caso non gli basterebbe contare sino a mille....». Poi aggiunge: «Di fronte a un atto illegale non si fanno distinzioni tra chi l’ha commesso, rom e non rom. Soprattutto se hai un ruolo istituzionale devi assumere un ruolo garantista nei confronti di tutti, i rom sono esseri umani come gli altri e i problemi non li puoi risolvere con le ruspe». Sconcertato Arturo Parisi, ministro della Difesa nel secondo governo Prodi: «Più rileggo il tweet e più resto senza parole. Da piangere! Non c’è un sola cosa che torni. Innanzitutto nei fatti raccontati. L’indifesa signora ipovedente che è costretta ad andare da sola a incassare la sua povera pensione, alla quale non può che andare tutta la nostra vicinanza e prima ancora, spero, la nostra concreta solidarietà. La pensione di 600 euro. La zingara madre a 31 anni di 12 figli. Il figlio, complice a 15 anni concepito quando aveva la sua stessa età. La trasgressione dell’obbligo in non so quale dimora. Il furto. Insopportabile. L’ennesimo sempre con la stessa tecnica. Ma quello che indigna e preoccupa è che un ministro, nientedimeno che il ministro dell’ordine interno, pensi di riportare d’un tratto tutto in ordine sparando dal fianco il suo tweet giornaliero. La ruspa! Come se fosse possibile rimuovere d’un colpo con la forza di un mezzo meccanico la realtà, senza guardarla negli occhi. Lo ricordo. Cominciò così a Milano che era ancora ragazzo la sua predicazione contro i campi rom. E si è fermato lì. È una vita che glielo sentiamo ripetere. Senza intervenire sulle cause appresso a lui si fa poca strada». Non gradisce neanche il deputato di Forza Italia Pietro Pittalis: «Il linguaggio a tinte forti di Salvini è noto, attira così l’attenzione su problemi che dovrebbero essere affrontati in altro modo. Da ministro dovrebbe essere più cauto e prestare maggiore attenzione, considerando innanzitutto che accostare le ruspe alle persone è inappropriato». Sulla stessa linea il segretario regionale del Pd Emanuele Cani: «Salvini usa impropriamente termini che possono suscitare reazioni forti e sbagliate. Lui ha una posizione estremista e vuole distogliere l’attenzione della pubblica opinione sui veri problemi del paese, quali l’occupazione e la tenuta dei conti pubblici. Per questo parla alla pancia e “picchia” su determinati temi come migranti e rom. Lui ha una dirompenza inarrestabile, la buona politica deve reagire in maniera forte».

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