La Nuova Sardegna

Trecento uomini in campo per la sicurezza

Trecento uomini in campo per la sicurezza

Varchi conta persone, blocchi stradali antisfondamento e videocamere: ma la ressa c’è lo stesso

15 agosto 2018
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SASSARI. Sulla carta doveva essere l’edizione più blindata dei Candelieri. Dopo i fatti di Nizza di due anni fa e quelli di Torino dello scorso anno le feste di popolo dovranno svolgersi col limitatore. Perciò anche per la Faradda misure di sicurezza rinforzate. Ma soprattutto non sarà mai più la sfilata dei 100mila. Perché l’aritmetica applicata all’urbanistica ha sgretolato una volta per tutte la matematica dell’occhiometro. Ci ha pensato un ingegnere a sfatare un mito di presenze tramandato di anno in anno. Quando Gianfranco Murenu ha messo a punto il piano di sicurezza, secondo le direttive del capo della polizia Gabrielli, ha dovuto calcolare l’ampiezza del percorso che gli antichi ceri compiono da piazza Castello alla Chiesa di Santa Maria - lungo il chilometro e 800 metri che dividono l’inizio e la fine della Faradda. E il numero massimo di presenze nei 18mila metri quadri in cui si svolge la Discesa è di 36mila persone complessive, con un’affluenza massima di 20mila nel momento di picco.

Altra cosa che si percepiva all’istante era il dispiegamento eccezionale di forze dell’ordine. Oltre 300 persone in campo, con 120 agenti della polizia municipale disseminati in tutto il perimetro della festa. Con un cordone invalicabile a fare da scudo davanti a Palazzo di Città. In più due varchi con il conta persone all’inizio e alla fine del tragitto. In piazza Castello limite fissato a 4200 presenze in contemporanea, mentre 2000 l’affluenza in piazza Santa Maria. In più mezzi pesanti a fare da barriera nei vari accessi strategici alla festa, in modo da creare dei blocchi stradali a prova di sfondamento nei punti nevralgici. Alcuni agenti della pulizia municipale, coordinati dal comandante Gianni Serra, hanno girato in borghese muniti di videocamere nascoste, in modo da filmare eventuali illeciti. E infine il presidio sanitario allestito in Porta sant’Antonio. Insomma, i presupposti per una Faradda in versione blindata c’erano tutti. La cosa curiosa è invece che la differenza con gli anni passati è quasi impercettibile. Stessa calca, stessa compressione di ascelle, e stessa sensazione di salmone che discende o risale la corrente del Corso. E ancora una volta “l’occhiometro”, durante la scansione del Corso, ha nuovamente certificato la grande folla dei 100mila. (lu.so.)

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