La Nuova Sardegna

Deriu: «Legge su misura per le micro imprese»

Deriu: «Legge su misura per le micro imprese»

Al lavoro per nuove norme in difesa di 70mila aziende del settore artigianato «Serve uno scudo che difenda lavoratori e imprenditori dal fisco» 

20 agosto 2018
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SASSARI. Uno scudo per proteggere i 70mila artigiani sardi dai dardi avvelenati del fisco. Il progetto è della Commissione regionale speciale artigianato, voluta e presieduta dal consigliere del Pd Roberto Deriu. La commissione nelle sue mani ha più o meno le conclusioni della propria attività. Una proposta di legge con linee di indirizzo precise. Come la creazione di uno scudo che consenta alle aziende di non essere travolte dai pagamenti dei contributi o dagli adempimenti fiscali. «Che spesso non danno la possibilità alle aziende di restare in regola – spiega Deriu –. Senza pagamenti, per esempio dei contributi, non si ha il durc. Senza durc non si può lavorare. Ecco che l’azienda scivola nel mercato nero e con lei i suoi lavoratori. Così a perdere sono tutti. Acnhe il sistema produttivo». La commissione ha fatto anche un calcolo di quante sono le imprese, 70mila. «Quasi tutte di dimensioni piccole o piccolissime – continua Deriu –. Questo costringe le aziende a fare ancora più fatica a non scivolare nel sommerso. Noi abbiamo preparato una proposta di legge. Ne sono particolarmente orgoglioso perché è nata in un clima bipartisan, di totale collaborazione tra maggioranza e opposizione. Puntiamo di approvarla insieme alla finanziaria. Ora proviamo a licenziarla subito in commissione. Perché vorrei fossa discussa con la giusta attenzione in consiglio».

Uno dei principali ostacoli allo sviluppo delle imprese artigiane è il rapporto con l’amministrazione pubblica. «Una battaglia impari per loro – continua Deriu –. La maggiora difficcoltà è la contribuzione in termini fissi con somme fisse. Loro parlano un linguaggio diverso. Legato ai flussi delle vendite. E in piccole aziende il pagamento di quelle somme basta da sola per creare difficoltà finanziare. E senza i versarmenti niente durc. E niente lavoro».

Da qui l’iniziativa della commissione di creare un sistema di protezione per le aziende. «Proteggere le aziende e i lavoratori dall’attacco dello Stato. Noi abbiamo una proposta che studiamo. Vogliamo fare uno scudo che consenta alle imprese di utilizzare il proprio linguaggio fiscale, tenendo conto della variabilità del proprio reddito e garantisca alle amministrazioni il gettito. LA maggiore difficoltà arriva dai pagamenti previdenziali. Ecco lo scudo potrebbe arrivare a proteggere proprio su questo aspetto. L’iniziativa riguarda 70 mila imprese che può coinvolgere 250mila lavoratori tra titolari e dipendenti».

La commissione studia anche un altro strumento di aiuto concreto. «Si potrebbero utilizzare lavoratori autonomi per rispondere alle esigenze delle imprese. Vogliamo creare una rete che aiuti queste aziende a fare i progetti che vengono ritenuti indispensabili dalla pubblica amministrazione per qualsiasi tipo di lavoro. Ma spesso queste micro imprese non hanno la possibilità di realizzarli. Ecco che si potrebbe prevedere l’utilizzo di esperti chiamati magari dalla Camera di commercio. Loro potrebbero svolgere le funzioni e sarebbero pagati dalla Camera attraverso gli strumenti messi a disposizione dallo scudo».

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