La Nuova Sardegna

Deiana: strade provinciali in pessime condizioni

Deiana: strade provinciali in pessime condizioni

Il presidente dell’Anci non nasconde la sua preoccupazione: «Non c’è nessuna manutenzione»

21 agosto 2018
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SASSARI. Ha preso carta e penna e ha scritto al ministero a nome delle Province. Il presidente dell’Anci Emiliano Deiana porta avanti la sua azione di monitoraggio delle strade provinciali. In questo caso lo fa come rappresentante dell’Unione province sarde. Perché l’Ups è confluito nell’Anci dopo lo scioglimento delle Province.

Deiana non nasconde la sua preoccupazione. «La situazione delle strade provinciali è drammatica un po’ in tutta l’isola. Perché le risorse per la manutenzione non ci sono. Gli unici stanziamenti arrivano dalla Regione. Ma è chiaro che non bastano. Anche perché in tantissimi casi parliamo di strade fondamentali per la viabilità dell’isola. Che sopportano un carico di traffico importante. Questo tema non può essere trattato con leggerezza». In effetti degli oltre 8mila chilometri di strade sarde più di 5mila sono provinciali. Impossibile programmare una reale manutenzione per i commissari che non hanno più risorse. Le Province sono state cancellate solo sulla carta. Anche perché di fatto la bocciatura del referendum le ha tenute in vita. Ma i governi in questi anni, certi dalla loro scomparsa, le hanno lasciate senza un euro in cassa. Il risultato è che le Province esistono ancora, hanno mantenuto buona parte delle competenze, ma non hanno risorse.

«In questi giorni farò una ricognizione con i commissari – continua Deiana – per capire qual è la situazione area per area».

Il presidente dell’Anci boccia anche la richiesta di monitoraggio arrivata dal Ministero per le Infrastrutture. «Se si vuole fare qualcosa di serio si devono dare risorse ai Comuni per fare i monitoraggi delle strutture e si deve dare anche il tempo – continua Deiana – . Se al contrario si vuole fare tutto di corsa e di fretta il risultato non può che essere parziale. Anche perché non parliamo solo di strade e ponti, ma anchedi scuole e altre strutture pubbliche. E in ogni comune ce ne sono diverse».

La nota del ministero dà come termine ultimo per presentare le relazioni il 30 agosto. Meno di due settimane nel pieno del periodo delle vacanze per fare un monitoraggio salvavita.

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