La Nuova Sardegna

Pili e Cappellacci contro Tirrenia «Concessione da revocare»

Pili e Cappellacci contro Tirrenia «Concessione da revocare»

Due petizioni online con il medesimo obiettivo: chiedere al governo la revoca della concessione dei servizi navali al “sistema Tirrenia”

21 agosto 2018
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SASSARI. Due azioni distinte con il medesimo obiettivo: chiedere al governo la revoca della concessione dei servizi navali al “sistema Tirrenia” con una petizione online su www.change.org. Mauro Pili e Ugo Cappellacci hanno infatti aperto due sottoscrizioni differenti che però hanno lo stesso scopo.

«In poche ore abbiamo raccolto migliaia di firme per dire basta alla Tirrenia e alla convenzione truffa dello Stato con la compagnia di Onorato – spiega l’ex deputato e leader di Unidos, Mauro Pili –. Un danno incalcolabile che sta emergendo con i primi report sulle presenze in Sardegna. I trasporti e i biglietti alle stelle sono i primi responsabili di una stagione turistica duramente penalizzata dall’ennesima speculazione. Cresce ora dopo ora la mobilitazione per chiedere al ministro dei Trasporti, Toninelli, la revoca della convenzione con Tirrenia. Biglietti alle stelle, oltre mille euro per una famiglia di 4 persone da e per la Sardegna, navi vecchie di 40 anni, mancati pagamenti per l’acquisto della società per 180 milioni di euro, una sanzione dell’antitrust per 29 milioni di euro, residenza fiscale spostata dalla Sardegna a Milano e soprattutto un regalo annuale di 73 milioni di euro statali. A questo si aggiungono incidenti e black out denunciati ripetutamente da passeggeri e da tracciati radar»

«La Sardegna è strozzata dal sistema Tirrenia, da prezzi dei biglietti che soffocano il turismo e massacrano il diritto alla mobilità – dichiara Cappellacci, deputato di Forza Italia – Non si può aspettare che la convenzione arrivi alla scadenza e magari ad uno sciagurato rinnovo: per questo ho presentato una proposta di legge per il passaggio delle funzioni e delle risorse dallo Stato centrale alla Sardegna. Cappellacci ha anche avviato una petizione online: «Serve il sostegno di tutti per far sentire la pressione di un popolo intero a chiunque dovesse alternarsi a Palazzo Chigi e alla Regione. Perché questa – conclude Cappellacci – è una battaglia di tutti e non ammette diserzioni né complicità con il nemico».
 

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