La Nuova Sardegna

Bortolan (Anas): «La Sassari-Olbia pronta a metà del 2020»

di Luca Rojch
Bortolan (Anas): «La Sassari-Olbia pronta a metà del 2020»

Il responsabile del coordinamento territoriale per la Sardegna dell'azienda: avremo il via libera sui new jersey

23 agosto 2018
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SASSARI. L’Anas è sulla strada giusta. Non ha dubbi il responsabile coordinamento territoriale per la Sardegna, Valter Bortolan. Interviene sulla polemica infinita della durata dei lavori e anche sul caso del Lotto 0 della Sassari-Olbia. Ribatte punto su punto alle critiche. E lo fa partendo dal punto più critico. Il mancato collaudo del Lotto 0. Per i sindacati, ma anche per la Regione, il diniego è legato all’uso di new jersey che non sarebbero ideali per quel tipo di strada. Si è parlato anche di un rischio di declassamento di tutta la Sassari-Olbia, con l’abbassamento del limite di velocità.

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Ma è così?

«No. Ma per prima cosa voglio dire che la Sassari-Olbia non sarà declassata. Spero si possa ora avere un po’ di verità. Il Lotto 0 non è stato collaudato. Ma non per la questione dei new jersey. Mancava un atto che l’impresa non ha sottoscritto. Questo non ha consentito la trasmissione di alcuni atti ai collaudatori, ma in ogni caso il lotto 0 ha il collaudo statico. Sui new jersey, su cui i collaudatori si esprimeranno, non c’è una posizione ufficiale, ma posso dire che quando il progetto di quel lotto è stato approvato c’era un solo tipo di barriere utilizzabili. In ogni caso escludo il declassamento della strada».

A proposito: il resto dei lavori sulla Sassari-Olbia a che punto è?

«Ho trovato eccessivo l’allarme dei sindacati. Sanno già da luglio che sui lotti 2 e 4 sarebbero ripresi i lavori. E conoscevano i tempi. Abbiamo agito nel modo più rapido possibile per risolvere situazioni complicate. Sul Lotto 2 ci sarà il subentro a settembre della Pessina. E sull’altro lotto siamo intervenuti in tempi rapidi. Abbiamo rescisso il contratto con la Glf che non riusciva a portare avanti i lavori nei tempi stabiliti dal programma. Abbiamo pagato tutti i creditori e i fornitori. Ci siamo sostituiti con i termini e i tempi che la legge ci consentiva. Abbiamo rescisso il contratto. E ora in meno di 4 mesi riusciremo a stipulare un contratto con una nuova impresa. Mesi e non anni come ha detto qualcuno. Entro la fine dell’anno riprenderanno i lavori anche in questi due lotti, che sono i più complessi. Contiamo di finire i lavori entro la metà del 2020. E saranno gli ultimi lotti a chiudere, perché sul 5 e sul 6 i lavori sono già ripresi. I lotti saranno terminati entro il 2019».

Ma perché tutte queste difficoltà sulla Sassari-Olbia?

«La Sassari-Olbia ha subito ritardi per le difficoltà finanziare delle imprese. Siamo dovuti intervenire in molti casi per rescindere contratti con chi non rispettava i tempi o non lavorava in modo corretto. Questo ha comportato un allungamento dei tempi».

Ma a penalizzarvi è stata la burocrazia?

«In realtà il maggiore ostacolo sono state le difficoltà finanziarie delle grandi imprese. Questo ha spesso allungato la conclusione dei lavori. Perché spesso ci si trova davanti a situazioni in cui riaffidare un cantiere diventa molto complicato. O meglio la procedura di riaffidamento è prevista nei bandi. E in quel caso si scorre la graduatoria fino a trovare un’impresa adatta. Ma in alcuni casi ci sono aspetti giudiziari che complicano molto il quadro. Se per esempio una azienda accede al concordato preventivo (come la Oberosler ndr) tutte le attività vengono bloccate per legge. Il lavoro non può essere riaffidato, i creditori non possono essere pagati. E in questi casi i tempi si dilatano. Ecco perché cerchiamo di intervenire prima. Nel caso della Glf 20 giorni dopo la rescissione dei contratti con l’Anas l’azienda ha ottenuto il concordato preventivo. Se non ci fossimo mossi per tempo ora saremo ancora fermi».

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Ma le contestazioni non si fermano solo alla Sassari-Olbia. La protesta riguarda anche i ritardi sulla 131. In particolare quelli del tratto che da Abbasanta arriva a Sassari.

«I lavori sono appaltati, ma sono divisi in tre stralci. È previsto un miglioramento deciso della sicurezza con l’eliminazione degli incroci a raso e la manutenzione e il miglioramento di tutta la strada. Ma i tre lotti sono in fasi diverse di progettazione. Quello che parte da Bonorva è in fase più avanzata con il progetto esecutivo già predisposto e i lavori partiranno entro la fine dell’anno. Per gli altri due sono in corso i progetti esecutivi, anche per questi l’attesa sarà di un paio di mesi per l'avvio delle prime attività, a seguire poi l'approvazione dei progetti esecutivi e l'apertura dei cantieri».

C’è anche il tratto di Villagreca.

«In quel caso la situazione è più complicata. Perché abbiamo subito la decisione del Consiglio di Stato che ha ribaltato una sentenza del Tar sulla base del quale avevamo già sottoscritto il contratto con il precedente appaltatore. Dopo il pronunciamento del Consiglio abbiamo dovuto annullare il contratto e abbiamo chiesto precisazioni su come procedere. L’8 agosto abbiamo sottoscritto un nuovo contratto con l'Impresa Sacramati che riprenderà i lavori a settembre».

Altro punto dolente riguardano i lavori sull’Orientale.

«Anche in questo caso dobbiamo distinguere i tre lotti. Il primo è in dirittura d’arrivo, è stato fatto più del 50 per cento dei lavori. Lo termineremo entro i primi sei mesi del 2019. Su uno degli altri due lotti la Pessina è subentrata alla Oberosler. Ora siamo alla fase della raccolta dei pareri e della approvazione in conferenza di servizi. Il cantiere più problematico è quello di Tortoli non acquisito dalla Società Pessina. Oberosler è finita in concordato preventivo e il Tribunale di fatto ci ha legato le mani. Il contratto non si poteva rescindere. Abbiamo dovuto attendere i tempi della giustizia. Ora verifichiamo e quantifichiamo la consistenza dei lavori già svolti. Fase necessaria per ripartire».

E la sulcitana?

«La 195 ha una storia simile a quella del Lotto 4 della Sassari-Olbia anche se più tormentato. Il lavoro doveva essere già finito, ma l'appaltatore non riusciva a completarlo ed era già in forte ritardo. Abbiamo scelto di rescindere e completeremo nei tempi più brevi possibile l'iter di Legge per il riaffidamento. Ma siamo già intervenuti sulla rotatoria di Pula, una dei tratti più congestionati in estate».

È vero che l’Anas ha in portafoglio 3 miliardi di euro di lavori per le strade sarde?

«In totale sì. Ma dobbiamo distinguere. Sulle nuove opere noi abbiamo fatto i maggiori investimenti e abbiamo già appaltato e realizzato lavori per 1,5 miliardi di euro. Mi riferiscoa alla 195, alla 131, alla Sassari-Olbia, alla 125. Poi ci sono interventi non ancora cantierati, ma già affidati alle imprese, di cui si hanno i progetti definitivi. Lavori che non sono partiti anche per contenziosi o ricorsi sulle aggiudicazioni di gara. E di cui mancano le approvazioni sui progetti definitivi. Mi riferisco alla 554, a una parte della 195, a un lotto della 125. Su questi abbiamo investito 500 milioni di euro, che partiranno a breve, non appena completato l'iter approvativo. A questi si devono aggiungere gli interventi in progettazione. Sono 25 e valgono circa 1,5 miliardi e sono cadenzati nel contratto di programma 2016-2020 sottoscritto con il Ministero. Tra questi ci sono l’ultimo lotto della Sassari-Alghero, ancora fermo al ministero dell’ambiente per le approvazioni di legge, l'eliminazione degli incroci a raso sulla 130 che vedrà il progetto definitivo ed esecutivo entro un anno con l’appaltabilità entro il 2019. Ma anche i due lotti della Olbia-Arzachena, di cui si parla da decenni».

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L’aspetto della manutenzione delle strade è diventato centrale, in particolare dopo il corllo del ponte Morandi a Genova. Cosa fa l’Anas nell’isola?

«Siamo in prima linea anche su questo aspetto. C’è un programma pluriennale di interventi di manutenzione straordinaria che riguarda una serie di opere. Strade, gallerie e anche ponti. Pavimentazioni, illuminazione segnaletica e tutti gli aspetti legati alla sicurezza, dalle barriere ai ripristini strutturali. Una programmazione come mai era successo in Anas. C’è stato un importante stanziamento di risorse grazie al contratto di programma 2016-20 firmato con il Ministero. Tra settembre e dicembre 2018 partiranno 25 interventi di manutenzione. Un tema che è diventato attualissimo, dopo quello che è accaduto a Genova, ma su cui Anas è attento da tempo».

Senta ma perché c’è tanta diffidenza intorno all’Anas?

«Non riesco a capirlo. Ho lavorato in altre parti d’Italia, ma devo ammettere che in Sardegna c’è una particolare attenzione. Credo siano un retaggio del passato. Perché gli interventi portati avanti dall’Anas in Sardegna sono tantissimi e i fronti aperti ancora di più. Forse in passato non si riusciva a essere puntuali ed efficienti. Ma ora il cambiamento di strategia di investimento, puntando fortemente anche sulla manutenzione è evidente. Sono convinto che il tempo ci darà ragione. Gli interventi di manutenzione e potenziamento della rete viaria della Sardegna ribalteranno la sensazione che la gente ha dell’Anas».


 

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