La Nuova Sardegna

Case da gioco e lotterie, il business cresce in Sardegna

Silvia Sanna
Case da gioco e lotterie, il business cresce in Sardegna

Attività in aumento del 16 per cento in un anno, Nuoro record nazionale

24 agosto 2018
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI È una delle poche classifiche in cui la Sardegna fa la prima della classe. Anzi, di anno in anno migliora la performance. Ma c’è poco da vantarsi. Soprattutto perché la crescita è inversamente proporzionale al Pil, che al contrario si muove al rallentatore. Significa che molti sardi, cittadini tra i più poveri d’Italia e d’Europa, spendono i pochi soldi che hanno al gioco cercando quella fortuna che può cambiare la vita. Pazienza se nel calcolo delle probabilità le possibilità di vincite siano bassissime, quasi impercettibili. E se 1 su un milione ce la fa, tutti gli altri dilapidano i conti in banca. Ma è proprio su questa voglia di giocare – a metà strada tra passione e disperazione – che attecchisce il grande business. Uno studio della Camera di commercio di Milano, Monza-Brianza e Lodi, certifica che in Italia i numeri del comparto sono in costante crescita. E che nel quadro nazionale ci sono regioni che camminano a velocità doppia. Tra queste c’è appunto la Sardegna. Nel 2018 il numero di imprese che hanno come attività principale gioco d’azzardo e scommesse, sono cresciute del 16,2% rispetto all’anno precedente, 10 punti in più rispetto alla media nazionale: in termini numerici, si è passati da 173 a 201 imprese. Va meglio, o peggio a seconda dei punti di vista, solo la Valle D’Aosta con una crescita del 19%. Ma è scorporando i dati ed esaminando la situazione nelle singole province che vengono fuori i dati più eclatanti, con la Sardegna che batte tutti e non teme rivali.

Giochi e scommesse. È Nuoro la provincia italiana dove il business dell’azzardo ha fatto il balzo maggiore: + 28,6% in un anno. Le imprese da 14 sono diventate 18, così distribuite: 1 casa da gioco, 2 ricevitorie Lotto e Super Enalotto, 10 attività incentrate sulla presenza di slot, 5 attività connesse con lotterie e scommesse. Se in percentuale i numeri di Nuoro corrispondono appena allo 0,2% in ambito nazionale, a meritare riflessione è il trend di crescita così veloce in un anno. Nella top five delle province, la Sardegna conquista anche il quarto posto con Cagliari: qui la crescita in un anno è stata del 27,3%, da 77 a 98 attività del settore. Anche Sassari cresce ma in percentuali nettamente inferiori: +7,2%, da 69 a 75 attività. Questa la classificazione: 1 casa da gioco, 10 ricevitorie, 44 sale slot, 19 attività connesse con lotterie e scommesse. Nel quadro regionale, solo Oristano va in controtendenza: qui il business fa meno gola, al punto che in un anno le attività si sono ridotte da 13 a 11, con un calo percentuale del 15,4%.

La distribuzione. Lo studio della Camera di commercio lombarda prende in considerazione esclusivamente le attività che dichiarano il gioco attività esclusiva o principale, comprese quelle presenti esclusivamente on line. In Italia le imprese di questo tipo sono 11.139, con una concentrazione più marcata al centro sud: Napoli è in testa con 1307 seguita da Roma con 904. Nell’elenco non figura, dunque, il numero non facilmente quantificabile di slot machine disseminate nei bar e in altri locali, per i quali non rappresentano dunque l’attività-fonte di reddito principale.

Il grande business. I numeri sono talmente alti che fanno quasi paura. Anche perché sembrano destinati a crescere ancora. È stato calcolato che i sardi investono nel gioco una somma compresa tra 1 miliardo e 1 miliardo e 200 milioni. Certo, spiccioli rispetto al totale nazionale che sfiora i 50 miliardi. Ma una enormità se rapportata alla popolazione. Se si fa una media, si scopre che ogni sardo investe alle macchinette e affini poco più di 660 euro, con punte record in Gallura con oltre 1500. Ma è evidente che questo calcolo non corrisponde alla realtà perché non tutti i sardi giocano e perché c’è chi 1500 euro è capace di dilapidarli in un amen. Alla ricerca della vincita che può cambiare la vita ma che non arriva mai.

Moltiplicazione delle slot. Anche per quanto riguarda il rapporto numero di slot/residenti, la Sardegna resta saldamente ai piani alti della classifica: quarta a livello nazionale con 8,5 slot ogni 1000 abitanti. La necessità di porre un freno alla diffusione delle macchinette e limitare la tendenza di molti a dilapidare stipendio o pensione, è all’origine di diverse ordinanze e leggi regionali. In Piemonte, per esempio, le slot devono stare a oltre 500 metri di distanza da scuole, chiese e luoghi di aggregazione. In Sardegna, dove ancora non c’è una legge regionale sulla ludopatia, numerosi sindaci vanno avanti da soli. Per esempio “tagliando” gli orari di apertura: questo hanno fatto i sindaci di Sassari e Alghero con una ordinanza sostenuta anche dal Tar. È un buon inizio, ma i numeri dimostrano che la strada è ancora lunga.

Incarichi vacanti

Sanità nel baratro: nell’isola mancano 544 medici di famiglia

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative