La Nuova Sardegna

Soru: «Non mi candido alle Europee»

Soru: «Non mi candido alle Europee»

Pd, in direzione contesta la linea di Cani che vuole aprire a una coalizione larghissima per le Regionali

04 settembre 2018
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ORISTANO. Il Pd prova a tracciare la linea, ma non trova ancora l’unità. La spaccatura tra Renato Soru e il segretario Emanuele Cani non si attenua. A sorpresa Soru spiazza un po’ tutti e annuncia in direzione che non si ricandiderà alle Europee nel 2019. «Iniziate a cercarvi un altro candidato». L'eurodeputato ha sollecitato l'avvio di una fase congressuale per la scelta del leder nell'isola dopo le dimissioni di Cucca. Ma tutto l’intervento di Soru in direzione è stato di rottura. Lo scontro inizia quando Cani non cita le primarie «come soluzione per individuare un candidato governatore». Questo fa infuriare Soru che attacca: «volete decidere anche questo? Non pensate che le primarie costituiscano un momento di discussione importante, quanto la conferenza programmatica? Se mi direte che le primarie si faranno, andrò via da qui molto più tranquillo». Poi, rivolgendosi alla maggioranza dell'assemblea che ha eletto Cani, l'europarlamentare ha chiarito di non credere a nulla «di quello che dite in merito al bisogno di unità di questo partito. Voi avete voluto negare la discussione andando a contare e ricontare i voti finché non erano a vostro favore. Con una violenza anche fisica che non dovrebbe appartenere al Pd. Rappresentate il tipo d'alleanza che ha messo al centro altre cose, siete stati bulimici di potere. Quando inizierete a rassegnare un po’ di dimissioni crederò a quello che dite». In chiusura ha preso la parola Cani che ha aggiornato la direzione per i prossimi giorni, probabilmente a lunedì sempre a Oristano, «per dare la possibilità di intervenire a chi oggi non ha potuto partecipare e concludere la discussione dei punti all'ordine del giorno». Ma non ci sono state solo polemiche. Cani ha tracciato la linea. Un alleanza il più ampio possibile in vista delle Regionali contro lo strapotere gialloverde. «Non una sommatoria di sigle ma una coalizione ampia, certo non sarà possibile allearsi con il Psd'Az che ha sposato la linea della Lega, e nemmeno con Forza Italia, ma siamo disposti ad aprire sui temi a tutte le altre forze politiche della regione». L'ex deputato ha spiegato che il Pd sardo «potrebbe rappresentare un laboratorio da esportare anche a livello nazionale». Sugli stessi concetti ha insistito Siro Marrocu. «Il nostro obiettivo - ha spiegato - è creare un argine alla deriva di destra, mettendoci a disposizione di un progetto di blocco democratico con forze politiche anche tradizionalmente opposte, ma che si ritrovino assieme contro questa deriva. Ragionare in termini di logica di centrosinistra costituirà una sconfitta sicura». Cani ha lanciato la prossima conferenza programmatica che culminerà in una due giorni che si dovrebbe tenere a metà ottobre. «In queste settimane abbiamo lavorato sull'organizzazione, abbiamo immaginato una struttura che soddisfacesse la partecipazione di tutto ciò che c'è nel partito e quello che c'è fuori. Saranno coinvolti i segretari provinciali e i circoli perché il partito va rivitalizzato e per riuscirci dobbiamo animare e creare occasioni per la discussione».

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