La Nuova Sardegna

Il marmo e il granito sardo alla conquista di Dubai

Il marmo e il granito sardo alla conquista di Dubai

Dieci aziende parteciperanno al Middle east stone negli Emirati arabi. L’assessora Piras: «Regione Sardegna tra le più virtuose nell’aprire nuovi mercati per le imprese» 

05 settembre 2018
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SASSARI. Dalla Sardegna a Dubai. Sono dieci le imprese sarde del settore lapideo che in questi giorni stanno partecipando a “Middle East Stone”, la più grande fiera commerciale annuale del Medio Oriente dedicata all'industria della pietra naturale, del marmo e della ceramica.

Le missioni all’estero delle aziende sarde in cerca di nuovi mercati sono sostenute dall’assessorato regionale all’Industria. Quella a Dubai – inserita nell’ambito delle attività previste dal Programma triennale per l’internazionalizzazione – consente alle aziende sarde del settore lapideo di acquisire visibilità rispetto a un mercato che, dopo anni di crisi, ha ripreso vigore. Tutti gli indicatori, infatti, segnalano un forte interesse per i prodotti di pietre naturali e lapidei italiani da parte del mercato delle costruzioni e dei materiali per l’edilizia dei paesi arabi. Il gruppo di aziende sarde, provenienti da Orosei, Buddusò, Arzachena e Tempio, è ospitato in uno stand di 100 metri quadri allestito con il supporto di Ice, l’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

L’iniziativa, che ha un costo di 120 mila euro, è stata preceduta da un corso di formazione, svoltosi a Orosei e Buddusò nel maggio scorso, e da una ricerca di mercato distribuita alle aziende partecipanti con i dati principali del mercato arabo e delle prospettive di sviluppo.

«La Sardegna è tra le regioni italiane che più ha investito in questi ultimi anni nei piani di internazionalizzazione», ricorda l’assessora regionale dell’Industria, Maria Grazia Piras. «Lo dicono i dati dell’agenzia Ice: nel 2017 la Sardegna è al terzo posto in Italia, dopo Toscana e Trentino Alto Adige, per spendita di risorse, pari a 10 milioni di euro, a sostegno dell’internazionalizzazione. Con il programma triennale da 16 milioni di euro, aggiornato di recente fino al 2020, abbiamo accompagnato oltre 600 imprese alla conquista di nuovi mercati esteri attraverso incentivi, attività di formazione, servizi, incontri, missioni all’estero mirate e iniziative per le imprese dell’agroalimentare e dell’Ict, informazione e comunicazione tecnologica».

L’assessora Piras sottolinea poi che «anche grazie alle nostre politiche, l’export isolano, come sottolineato dai rilevamenti statistici, è in netto miglioramento. Segno che la strada è quella giusta e che dobbiamo continuare a percorrerla».

Il prossimo appuntamento è un Boot Camp che si terrà a Londra dal 23 al 28 settembre e si concluderà con una giornata di presentazione del sistema Sardegna in favore delle imprese innovative. L'evento si articolerà in quattro giornate lavorative che prevedono la presentazione delle start up più innovative dell’isola agli investitori internazionali, un’attività di mentoring individuale a opera di consulenti selezionati, la visita a spazi di co-working, acceleratori e aziende del settore tecnologico, la partecipazione a manifestazioni dedicate. L’obiettivo è far far conoscere meglio al mercato britannico le potenzialità offerte dalle imprese sarde. Vi parteciperanno aziende dei settori Ict, cultura e ambiente, reti intelligenti per la gestione efficiente dell’energia, agritech e foodtech, biomedicina, aerospazio, tecnologia e innovazione finanziaria. «Una vetrina unica per l’imprenditoria sarda», conclude l’assessora.



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