La Nuova Sardegna

Piste ciclabili, altri interventi nella costa Ovest

Piste ciclabili, altri interventi nella costa Ovest

L’obiettivo è completare la ciclovia della Sardegna destinando alle due ruote oltre 2mila chilometri

06 settembre 2018
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CAGLIARI. Collegare il tratto ciclabile Oristano-Silì con quello di via Stella Maris per Torregrande: é quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale grazie al piano nazionale della sicurezza stradale.

La Regione ha anche annunciato che chiederà al ministero delle Infrastrutture che a Oristano venga assegnato l’intero importo del finanziamento statale destinato alla Sardegna per la «messa in sicurezza della circolazione ciclistica cittadina». Ovvero 246mila 524,05 euro, necessari per coprire il 50% delle spese di progettazione e di realizzazione. Il restante 50% dei costi sarà a carico del Comune di Oristano.

«La scelta di Oristano e dei suoi due itinerari inseriti nella Ciclovia della Sardegna – ha commentato l’assessore ai Lavori pubblici, Edoardo Balzarini – è motivata dall’intenzione di proporre interventi di completamento di itinerari già realizzati, privilegiando quegli enti che hanno proficuamente operato negli ultimi anni nei campi del miglioramento della sicurezza stradale e della promozione della mobilità ciclistica».

Da tempo la Regione partecipa alle iniziative promosse dal ministero delle Infrastrutture in seguito all’adozione del piano nazionale della sicurezza stradale. Molte le iniziative, in particolare a Olbia, Oristano, Quartu Sant’Elena e Tortolì. Inoltre la Giunta regionale ha approvato l’elenco degli interventi da realizzare con le risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020, individuando quegli itinerari che consentono il collegamento tra la rete ciclabile regionale, con particolare riguardo alla “Ciclovia della Sardegna”, e le aree metropolitane ed urbane di Cagliari, Sassari e Olbia.

Come spiega l’assessore, «la filosofia seguita nell’individuare i possibili percorsi è stata quella di privilegiare i collegamenti tra la rete ciclabile extraurbana, i porti, gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e le stazioni Arst, sempre nell’ottica di favorire lo scambio intermodale e, contestualmente, garantire adeguati livelli di sicurezza alla circolazione dei ciclisti».

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