La Nuova Sardegna

San Vito, nel bosco un arsenale pronto all’uso

di Luciano Onnis
San Vito, nel bosco un arsenale pronto all’uso

Rinvenuti dai carabinieri fucili, bombe e munizioni: l’ipotesi è che servissero per rapinare i portavalori 

07 settembre 2018
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CARBONIA. Bombe a mano e mine antiuomo, armi pesanti, munizioni, esplosivo: è il “bottino” dei carabinieri della compagnia di Carbonia a conclusione di indagini partite dalla cittadina del Sulcis e concluse nel Sarrabus, in un bosco dalle parti di San Vito, lungo la vecchia statale 125. In un borsone nascosto – in maniera approssimativa - tra i cespugli c’erano tre fucili, fra cui un mitragliatore “Sten MKII” con due caricatori contenenti 23 e 27 cartucce calibro 9, altre 21 cartucce di vario calibro, 4 passamontagna, guanti in lattice, un ordigno artigianale. Poco lontano, in un bustone nero di plastica, c’erano una bomba a mano M75, 2 mine antiuomo Maus, congegni elettrici da innesco, un chilogrammo di gelatina da cava. Un vero arsenale che secondo il colonnello Luca Menniti e il capitano Giulia Dilio, rispettivamente comandanti provinciale di Cagliari e della compagnia carabinieri di Carbonia, «potrebbe essere l’armamentario nella disponibilità di una banda composita dedita a rapine di un certo rilievo e assalti ai furgoni portavalori in ogni parte dell'isola».

Questo ritrovamento, secondo i due ufficiali «costituisce non solo il positivo epilogo di una operazione fine a se stessa, ma di un primo passo, la fase iniziale di indagini che potrebbero portare ad altri importanti sviluppi». Tutto ha preso avvio con un’informazione avuta dai carabinieri di Carbonia nel corso di indagini su un non meglio precisato fatto criminoso avvenuto nel Sulcis. L’attività investigativa dei militari diretti dal capitano Dilio ha portato a un quantitativo d’armi a disposizione di una banda di malviventi dedita a colpi di una certa rilevanza. Le indagini, a cui hanno collaborato i carabinieri della compagnia di San Vito, hanno portato al nascondiglio dell’arsenale, nei boschi del Sarrabus, in una zona battuta prevalentemente da esperti cercatori di funghi. L’altro ieri, i carabinieri sono andati a cercare nel punto emerso nelle indagini e hanno trovato, nascosti nel sottobosco, l'arsenale, in cui per sicurezza hanno messo per primi le mani gli artificieri del comando provinciale.

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