La Nuova Sardegna

Igea, via libera al nuovo piano industriale

Igea, via libera al nuovo piano industriale

Coperture per 134 milioni. Pigliaru: «Risanata una situazione disastrosa, adesso iniziano le bonifiche»

08 settembre 2018
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IGLESIAS. Un Piano Industriale ambizioso, in linea con le strategie decise dalla Giunta e in grado di raggiungere gli obiettivi prefissati. È un momento decisivo per Igea Spa: la Giunta ha dato il via libera al piano industriale 2018-2021 della società in house della Regione che viveva una profonda crisi economica, finanziaria e produttiva ma che è stata risanata in questi anni. «All’inizio del mandato abbiamo fatto una scelta risoluta, prendendo in mano Igea in una situazione disastrosa. Abbiamo riconosciuto l’importanza della missione a cui questa società era destinata per tutto il territorio e per la Sardegna e l’abbiamo rimessa in condizione di fare cose indispensabili: le bonifiche e la messa in sicurezza dei siti minerari. Il risultato ora è che molte bonifiche sono partite, Igea conta trecento occupati e le prospettive sono positive – spiega il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. Illustrando il Piano, l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras, ha sottolineato che “ancora molto resta da fare sulla strada del completo risanamento” ricordando “l’importante ruolo di Igea nel processo di razionalizzazione delle partecipate avendo incorporato nel 2017 quattro società in liquidazione da oltre 10 anni e prestandosi a incorporarne altre due entro l’anno”. «Senza dimenticare l’intensa attività che ha visto l’assessorato dell’Industria – aggiunge Maria Grazia Piras – definire ed accompagnare la società nelle fasi di esodo incentivato del personale, di acquisizione a tempo determinato del personale ex Ati Ifras nonché nelle problematiche di cui la società è pressoché quotidianamente investita». Igea ha in custodia, con l’onere di chiusura, oltre 50 siti minerari non più produttivi. L’iter, particolarmente complesso anche per la posizione geografica di alcuni siti, prevede che la società predisponga – per ogni sito – un progetto di chiusura, comprendente tutte le attività necessarie tra cui l’aggiornamento della rilevazione dello stato dei luoghi e dello stato di attuazione dei lavori di chiusura a cui seguiranno le attività di messa in sicurezza, bonifica, ripristino ritenute, volta per volta, necessarie. La società è attualmente impegnata nella predisposizione del progetto di chiusura e recupero ambientale dei siti minerari, comprensivo di cronoprogramma di attuazione, che verrà presentato nei prossimi mesi alla Giunta Regionale. Igea è anche proprietaria di un ingente patrimonio immobiliare, composto da oltre 3.500 cespiti, di cui il 40% fabbricati e il 60% terreni, ubicati prevalentemente nell’iglesiente, arburese e guspinese. Nel 2015, nell’autorizzare il piano industriale, la Giunta ha acconsentito a che Igea avviasse la vendita mediante procedura di evidenza pubblica dei beni immobili non strumentali immediatamente liquidabili, per un importo base di 9,7milioni di euro. La procedura di vendita è in corso di valutazione dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici. Il patrimonio immobiliare è da un lato fonte potenziale di flussi finanziari positivi se venduto o messo a rendita e dall’altro può diventare motore di sviluppo per la particolare ubicazione di alcuni beni in aree di pregio o turistiche. La copertura finanziaria del piano industriale – per 134 milioni di euro – deriva dagli stanziamenti del Bilancio regionale 2018-2020, in particolare nei capitoli di spesa dell’assessorato dell’Industria (per quasi 131 milioni di euro) e dell’assessorato dell’Ambiente (per circa 4 milioni di euro). Le risorse sono legate alle attività di bonifica. Dal punto di vista finanziario, i principali impegni di Igea saranno appunto la bonifica del sito di Santu Miali a Furtei, per la quale sono previsti lavori pari a 67,7 milioni di euro. Altra attività di rilievo è il proseguo della messa in sicurezza e chiusura e recupero ambientale degli oltre 50 siti minerari propri di Igea, che vedrà impegnata la società con una previsione di circa 68,7 milioni di euro.



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