La Nuova Sardegna

Pisanu, appello pro Europa «Sovranismi? Una sciagura»

Pisanu, appello pro Europa «Sovranismi? Una sciagura»

L’ex ministro dell’Interno è intervenuto a Sassari a un convegno su Aldo Moro «Per riprendere il primato sulla finanza e sull’economia serve una morale solida» 

09 settembre 2018
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SASSARI. Primo messaggio: «Se la politica vuole riprendere il primato sulla finanza e sulla economia, deve prima riconquistare legittimità morale. Perché una politica senza riferimenti etici certi non è credibile, non regge». Secondo monito: «Il grande capitale si è mondializzato a danno della politica, che invece si è ristretta dentro il guscio dei confini nazionali». Terzo siluro: «Penso che i cosiddetti nazionalismi e i sovranismi siano una sciagura».

Voleva fare un semplice saluto, giusto poche parole per non essere scortese con gli organizzatori che lo chiamavano al microfono, ma non è rimasto nei limiti del discorso di circostanza. Sarà che si parlava di Aldo Moro, di cui fu amico e stretto collaboratore fino alla morte, ma ieri l’ex ministro dell’Interno Beppe Pisanu è tornato a parlare come un protagonista della scena politica. Oltre alla necessità di ricreare una morale solida nella classe dirigente, Pisanu ha anche fatto un appello “pro Europa” di cui, ha detto, «c’è bisogno oggi, in Italia e nel mondo. Gli Stati uniti d’Europa sarebbero la prima potenza economica del mondo. Non lo siamo perché siamo ridotti ancora alla logica dello staterello e quindi incapaci di dominare i grandi eventi politici».

Parole dense e destinate non solo alla attentissima platea di ingegneri, architetti, agronomi e periti industriali. I professionisti, invitati dai rispettivi Ordini, erano arrivati nella sala conferenze della Camera di Commercio per ascoltare Gero Grassi, proponente e componente della commissione d’inchiesta Moro-2, parlare di “Aldo Moro: l’etica dello statista”. Argomento apparentemente strano per un parterre di tecnici, ma che invece ha tenuto i partecipanti inchiodati alle poltrone tutta la mattina. È durata due ore l’appassionata “arringa” di Gero Grassi sulle verità negate del “caso Moro”. L’ex parlamentare pugliese è diventato un raffinato narratore dei 55 giorni dal sequestro all’omicidio dello statista democristiano. La mattinata è proseguita con la tavola rotonda, moderata dalla giornalista Daniela Scano, sull’attualità dell’etica di Aldo Moro. A spiegare come la declinano nell’amministrazione della cosa pubblica e negli incarichi elettivi che ricoprono sono stati il senatore pentastellato Ettore Licheri, l’assessore comunale sassarese Simone Campus, il sindaco di Alghero Mario Bruno e l’ingegnere Gianni Massa: vice presidente del Consiglio nazionale degli ingegneri.

L’arrivo di Beppe Pisanu ha sorpreso i partecipanti ma non Lorenzo Corda. Il presidente dell’Ordine provinciale degli ingegneri, appassionato organizzatore di una giornata che ha dedicato ai due medici Giovanni Di Maria e Piertonio Spanu, scomparsi di recente nel mare di Castelsardo, aveva invitato l’ex ministro e ieri ha insistito perché intervenisse alla fine dei lavori.

Beppe Pisanu è partito dal ricordo intimo di Aldo Moro. «Ma non dirò nulla dei fatti di cui sono stato protagonista – ha esordito – perché, come diceva lo storico Renzo De Felice riferendosi ai testimoni di grandi fatti storici, rischierei di non essere obiettivo». Le parole sono poi planate sulla capacità di mediare che consentì a Moro «di fare entrare nella Costituzione italiana il principio “sovversivo” che l’uomo viene prima dello Stato». E infine l’invito a «riportare la morale a fondamento dell’ordine politico, per farne il luogo di affermazione definitiva della persona umana sull’economia, sulla finanza e su qualunque altra cosa».(r.c.)

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