La Nuova Sardegna

Evangelista, M5s:«Statale 129, basta morti»

Evangelista, M5s:«Statale 129, basta morti»

La senatrice nuorese domani presenterà un’interrogazione al ministro dei Trasporti Toninelli

10 settembre 2018
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SASSARI. In tanti si sono commossi e indignati dopo la morte, il giorno di Natale dello scorso anno, dei fratelli Francesco e Mattia Pintor, di 23 e 16 anni, lungo la statale 129, quella che collega Nuoro a Macomer, una delle strade più pericolose dell’isola: incroci a raso, zero illuminazione, curve che sbucano all’improvviso. Ma quella strada, a distanza di nove mesi, è ancora nelle stesse condizioni. «Hanno messo solo dei cartelli luminosi all’altezza della curva dove abbiamo avuto l’incidente, nulla di più», ha denunciato il fratello delle vittime, Giovanni, unico sopravvissuto allo schianto. Ora la senatrice nuorese Elvira Lucia Evangelista ha raccolto il suo grido di dolore e domani presenterà un’interrogazione scritta al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Danilo Toninelli: «In questi anni decine di ragazzi sono morti nell’indifferenza generale lungo quella strada. È ora di dire basta».

Nell’interrogazione la senatrice ricorda la tragedia della famiglia Pintor e la grande forza di Giovanni, unico sopravvissuto, che ha saputo trasformare il suo dolore privato in un dolore pubblico lanciando una petizione, «#Sos 129. Adesso basta», che ha raccolto in pochi giorni 10mila firme e l’appoggio dei sindaci del territorio per mettere quella strada in sicurezza. «Troppe morti su quella strada, soprattutto giovani – si legge nell’interrogazione – Pochi mesi prima dei fratelli Pintor ha perso la vita, sempre nello stesso punto, una ragazza di Dorgali, Gianfranca Anedda, 24 anni appena».

La senatrice elenca poi i mali della statale 129: il traffico intenso, l’assenza di manutenzione e di pulizia del manto stradale, l’estrema pericolosità del guardrail, che diventa spesso un’arma mortale. E ancora: gli incroci a raso in corrispondenza delle strade poderali, l’assenza di una banchina asfaltata. E poi la curva della morte. «È qui che avvengono gli incidenti – sottolinea la senatrice – È una curva preceduta da un lungo rettilineo di sei chilometri che crea una “condizione di abitudine” e rende del tutto inatteso che alla fine possa trovarsi una curva stretta, in discesa. Quello della 129 è un tracciato stradale difforme dall’attuale normativa che impone elevati standard di sicurezza. Per non parlare della segnaletica, insufficiente, e dei guardrail, pericolosissimi».

La senatrice stellata domani si rivolgerà al ministro Toninelli per sapere quali provvedimenti ha intenzione di prendere il governo. «Non si può aspettare ancora – conclude la senatrice – . Bisogna mettere in sicurezza quella strada. Al più presto. Ora basta». (g.z.)

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