La Nuova Sardegna

Porto, ok al progetto Vittoria dei diportisti

di Paolo Merlini
Porto, ok al progetto Vittoria dei diportisti

La Capitaneria aveva vietato il transito e l’ormeggio perché totalmente abusivo  Ora sarà messo in sicurezza grazie a un finanziamento regionale di 500mila euro 

12 settembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





OROSEI. I diportisti hanno vinto la loro battaglia, anche se non ne vedranno gli effetti prima del prossimo anno, quando potranno usufruire dei nuovi pontili ai quali attraccare le proprie barche nelle bocche a mare dello stagno Su Pedrosu, per il momento solo a Su Portu e non ancora a Osala. La notizia arriva dall’assessore regionale all’Agricoltura (con delega alla Pesca e all’Acquacoltura) Pier Luigi Caria, che nelle scorse settimane in un’intervista con la Nuova Sardegna si era impegnato a trovare una soluzione al caso degli attracchi abusivi in uno dei paesi turistici più importanti della costa orientale. «Avevo assunto un impegno, che era quello di un rientro nella legalità dei diportisti e degli operatori della nautica di Orosei, e l’ho rispettato», dice Caria, che ha presieduto la riunione del Comitato regionale per la pesca del quale fanno parte, tra gli altri, i responsabili delle Capitanerie di porto dell’isola. Ieri in discussione c’era il progetto presentato dall’amministrazione comunale di Orosei, che sulla base di un finanziamento già disponibile di 500mila euro prevede un primo intervento di messa in sicurezza del porto.

I punti su cui è stato trovato l’accordo vanno dalla tutela ambientale del sito alla sicurezza per la navigazione, passando per il rilascio di 24 autorizzazioni stagionali per posti barca di cui una parte dovrà essere assegnata ai pescatori professionisti per l’intero anno. «Questo primo intervento – ha spiegato Caria – avvia una collaborazione tra Regione, Comune, Capitaneria di porto e i diversi portatori di interesse coinvolti che dovrà assicurare la completa riorganizzazione e regolamentazione del sito, così da garantire gli interessi e la sicurezza degli operatori del mare e dell’ambiente circostante».

Soddisfazione anche da parte del sindaco di Orosei, Nino Canzano. «Gli impegni presi sono stati rispettati, è segno che la politica quando si lavora per soluzioni comuni funziona. Per noi questo è il primo passo di un percorso importante che una volta disponibili ulteriori finanziamenti porterà a un aumento dei posti barca e all’attuazione di un progetto simile per le bocche a mare di Osala».

Soddisfatti anche i diportisti e gli operatori nautici di Orosei. Per loro parla il decano Franco Cossu, che gestisce da anni un’attività di rimessaggio barche. «La nostra comunità – dice Cossu – ha acquisito un risultato che definirei storico. Questo provvedimento, oltre a regolarizzare i criticatissimi e malsicuri "ormeggi abusivi"venutisi a creare nel tempo per uno stato di quasi necessità originata dalla carenza assoluta di strutture adeguate, può diventare per Orosei l'inizio di una nuova forma di crescita economica e sociale. Ringraziamo tutti coloro che, a vario titolo, hanno creduto e credono in questo progetto: il sindaco e gli amministratori, l'assessore regionale Caria e la Capitaneria di Olbia nella persona del comandante Maurizio Trogu. Senza dimenticare la Nuova Sardegna – conclude Cossu – che ha dato voce alla nostra protesta evidenziando un caso unico in Sardegna».

Dopo anni di abusivismo, un fenomeno comunque tollerato dalle istituzioni, il caso del porto di Orosei era venuto a galla nelle scorse settimane quando la Capitaneria di Olbia, nel pieno della stagione turistica, aveva emesso un’ordinanza di sgombero delle imbarcazioni attraccate nelle bocche a mare di Su Portu e Osala. Diportisti e operatori della nautica (un settore che a Orosei dà lavoro a un centinaio di persone, ma che potrebbe avere grande sviluppo) avevano protestato e sollecitato una soluzione temporanea per poter continuare ad attraccare le loro imbarcazioni durante l’estate. L’ordinanza era scattata a fine agosto, ma senza clamori o disordini : i diportisti avevano portato via le proprie barche prima dell’arrivo del personale della Capitaneria.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative