La Nuova Sardegna

l’esercitazione internazionale 

Inquinamento simulato dell’arcipelago Piras: ottimo test anche per la Regione

Inquinamento simulato dell’arcipelago Piras: ottimo test anche per la Regione

LA MADDALENA. Lo scenario apocalittico è immaginario, ma non troppo. Lo sversamento in mare di 200 tonnellate di petrolio. Perché le petroliere continuano a passare non molto lontano dal paradiso...

13 settembre 2018
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LA MADDALENA. Lo scenario apocalittico è immaginario, ma non troppo. Lo sversamento in mare di 200 tonnellate di petrolio. Perché le petroliere continuano a passare non molto lontano dal paradiso dell’arcipelago parco della Maddalena. E perché già nel 2005, proprio davanti alla secca dei Monaci, a est di Caprera, una nave della Moby naufragò con 139 persone. Per testare le capacità, i tempi di reazione e i protocolli è nata l’esercitazione internazionale Ramoge. A osservare le “grandi manovre” il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Con lui anche l’assessora regionale Donatella Spano.

La simulazione, organizzata all’interno dell’Accordo Ramoge stipulato nel 1976 da Italia, Francia e Principato di Monaco per il coordinamento degli interventi di tutela del mare in caso di sversamento di prodotti petroliferi e sostanze pericolose, ipotizza l’urto di una nave cisterna in avaria contro gli scogli affioranti della secca dei Monaci, a est di Caprera, con riversamento in mare di 200 tonnellate di prodotto inquinante, sostituito nella simulazione da lolla di riso, prodotto organico molto appetibile per i pesci. «Questa esercitazione rappresenta un'occasione unica per testare in un'area di mare particolarmente sensibile la risposta in caso di incidente petrolifero – dice il ministro Costa –. Se riusciamo a intervenire in quest'area, coordinandoci anche con altri due Paesi, vuol dire che riusciremo a farlo in qualsiasi tratto di mare del Mediterraneo. L'esercitazione ha una doppia valenza, serve non solo a testare il sistema di risposta a un'emergenza, ma anche a capire cosa fare perché l'emergenza non si verifichi mai. La prevenzione è la nostra prima arma. Oggi lo Stato c'è ed è rappresentato ai massimi livelli della tutela ambientale. Ringraziare tutte le forze in campo».

Soddisfatta anche l’assessore Piras. Alle operazioni che hanno visto in azione 10 imbarcazioni e mezzi aerei della Marina militare e Guardia costiera. «La presenza della Regione e delle forze regionali in questa esercitazione non solo mostra il funzionamento dell'intera catena di comando a cui tutti collaborano, ma ci rende anche informazioni utili alla conoscenza dettagliata dei processi e delle tempistiche, dandoci la possibilità di migliorare nelle azioni di prevenzione – spiega –. È stata anche l'occasione di riproporre al ministro Costa, al quale avevo già consegnato il dossier Sardegna a luglio alcuni temi fondamentali. Primo su tutti, la possibilità di velocizzare l'iter perché il presidente della Regione, in qualità di commissario straordinario per le attività ex G8 della Maddalena, sia messo nelle condizioni di agire rapidamente. Altri temi discussi con il ministro Costa sono stati i Parchi e le Aree Sic all'interno dei poligoni militari, su cui rischiamo un'infrazione europea. È infatti necessario trasformarle in Zone speciali di conservazione che presuppongono piani di gestione e monitoraggi attualmente non fattibili in quanto si tratta di zone interdette».

«L’immenso patrimonio ambientale del nostro arcipelago spiega bene anche la grandezza del rischio che lo stesso corre ogni giorno dal passaggio di navi nelle Bocche – dichiara il sindaco Luca Montella –. Dobbiamo tenere il faro acceso su questi temi ambientali, plastiche comprese se vogliamo davvero consegnare questo patrimonio intatto alle generazioni di domani. Una scommessa quanto mai attuale». (a.n.)

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