La Nuova Sardegna

L’eroina arriva in valigia dall’Afghanistan

di Luciano Onnis
L’eroina arriva in valigia dall’Afghanistan

Gli agenti della mobile di Cagliari hanno arrestato due insospettabili Si facevano spedire la droga nascosta nell’intercapedine di un trolley

13 settembre 2018
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CAGLIARI . L’eroina viaggiava dall’Afghanistan a Cagliari passando per la Germania, destinazione finale il mercato dello spaccio nel capoluogo isolano e hinterland. Il traffico internazionale di stupefacenti è stato stroncato dalla squadra mobile di Cagliari che ha recuperato un trolley che conteneva un chilo e mezzo di eroina purissima. Era stata mandata in Sardegna tramite una società di spedizioni. Gli investigatori, con la collaborazione dei colleghi della polizia tedesca e in particolare con quelli di frontiera a Dresda, in Germania, hanno seguito la valigia lungo tutto il suo viaggio, poi quando è arrivata a Cagliari l’hanno sequestrata, già sapendo benissimo chi erano i destinatari. In una intercapedine ricavata nel fondo del trolley c’erano nascosti i pacchetti con l’eroina. In manette, per traffico internazionale di stupefacenti, sono finiti due incensurati e insospettabili cagliaritani, Ivan Vacca, 44 anni, e Marco Cabras, 38enne. I provvedimenti restrittivi, eseguiti dagli uomini della Mobile, sono stati emessi dal gip di Cagliari a termine delle articolate attività d’indagine coordinate dal pubblico ministero Alessandro Pili e dai Servizi centrali antidroga. Attraverso una collaborazione internazionale con le autorità di polizia tedesche, gli uomini della squadra mobile sono riusciti a monitorare il traffico di stupefacenti dall’Afghanistan e seguire la valigia con il chilo e mezzo di eroina fino al suo arrivo allo spedizioniere di Cagliari, che avrebbe poi provveduto alla consegna ai destinatari, che però, temendo eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine, hanno evitato di recarsi presso la ditta di spedizione, operante nella zona industriale Pill’e Matta, a Quartucciu. Il destinatario reale era Ivan Vacca, fino a pochi giorni prima della spedizione dipendente della stessa ditta, poi allontanato dai titolari dell’azienda a causa proprio dei suoi comportamenti sospetti. Anche il comportamento sospetto tenuto dai due indagati non lasciava dubbio sull’esistenza di un sistema ben collaudato che consentiva agli stessi, con la complicità di soggetti residenti in Afghanistan, di importare ingenti quantitativi di droga. Con l’arresto dei due trafficanti e il recupero del consistente quantitativo di eroina, le indagini non sono concluse. La squadra mobile, con il contributo dei Servizi centrali Antidroga, lavora per ricostruire l’intera rete del traffico e definire le identità degli autori della spedizione degli stupefacenti dall’Afghanistan.

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