La Nuova Sardegna

Vaccini in Sardegna, alunni a casa: la lente sulle certificazioni

di Silvia Sanna
Vaccini in Sardegna, alunni a casa: la lente sulle certificazioni

Occhi puntati sulle dichiarazioni delle famiglie in attesa delle verifiche Assl. Scolari non ammessi nel Cagliaritano. Feliziani: giusta cautela del dirigente

14 settembre 2018
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SASSARI. Nessun documento – né certificato Assl né autocertificazione da confermare entro marzo – per un piccolo scolaro della materna a Orosei. Certificati non aggiornati, invece, per otto bimbi di una materna ad Elmas, dunque l’impossibilità di capire se siano in regola con le vaccinazioni. Tutti sono stati rimandati a casa, per precauzione, dai rispettivi dirigenti scolastici, in attesa di chiarimenti. La priorità è una: la tutela dei bambini, nel rispetto della legge Lorenzin del 2017 che la circolare del ministro Grillo ha confermato dalla prima all’ultima riga.

Dopo l’incertezza degli ultimi mesi manifestata dal governo giallo verde in materia di vaccinazioni, quella circolare ha reso il quadro chiaro fissando regole e paletti, gli stessi di un anno fa ma con una ulteriore deroga. Per i bimbi di età compresa tra 0-6 anni la vaccinazione è requisito d’accesso per l’iscrizione agli asili nido e alla materna, non trattandosi di scuola dell’obbligo. Nei gradi di istruzione successivi, invece, trattandosi di scuola dell’obbligo, la vaccinazione non è requisito d’accesso ma le famiglie saranno invitate a provvedere e multate in caso di inadempienza. Come l’anno scorso è possibile presentare l’autocertificazione da confermare entro marzo: la legge Lorenzin prevedeva questa possibilità soltanto per il primo anno, la circolare Grillo l’ha invece ribadita anche per quest’anno. E forse questo sta creando confusione. I dirigenti, soprattutto se nelle loro scuole sono iscritti bimbi affetti da patologie per le quali non possono essere sottoposti a vaccinazione, usano massima cautela.

Diverse associazioni di medici avevano sottolineato come l’autocertificazione sia “pericolosa” perché offre una via di fuga a chi è contrario ai vaccini. Consente per esempio di affermare la volontà di eseguire un vaccino garantendo di avere fissato l’appuntamento con la Assl. Appuntamento che però per diverse ragioni può essere rimandato o saltare. L’anno scorso è stato stimato che dei circa 10mila bambini non vaccinati nell’isola almeno un migliaio era iscritto ai nidi o alle materne. Ad ogni modo, l’autocertificazione è ammessa e chi fa affermazioni false sarà chiamato a risponderne penalmente.

«Giocare e scherzare con le autocertificazioni – dice Francesco Feliziani, direttore dell’Ufficio scolastico regionale – è una cosa molto pericolosa che viola la legge. Un concetto deve essere chiaro: le vaccinazioni vanno fatte nell’interesse di tutti. Per questo dove non ci siano le condizioni di esenzione, l’invito è di sottoporre i bambini alle vaccinazioni». Sulla vicenda di Elmas, il direttore dell’ufficio scolastico regionale sottolinea che la dirigente «ha bene operato nella segnalazioni di criticità che poi sono state chiarite».

Nel frattempo vanno avanti le verifiche dei Nas di Cagliari sulle autocertificazioni presentate dai genitori al momento dell’iscrizione attraverso un controllo incrociato con le Assl. Un lavoro lungo e complesso soprattutto se i vaccini sono stati eseguiti presso gli ambulatori di differenti aziende sanitarie.
 

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