La Nuova Sardegna

«Fondi Ue, avanti così» Lezzi promuove Pigliaru

di Umberto Aime
«Fondi Ue, avanti così» Lezzi promuove Pigliaru

La Regione ha già speso 117 milioni, la scadenza del 31 dicembre sarà rispettata «Non voglio togliere risorse all’isola. Anzi, sono qui per aiutarvi a investirle»  

15 settembre 2018
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CAGLIARI. Il Governo del cambiamento cambierà, prima o poi, anche le relazioni diplomatiche con la Regione? Finiranno per incattivirsi a ridosso delle elezioni del 2019? Chissà. Da qui a febbraio molto deve ancora accadere e accadrà di sicuro. Per adesso sembra esserci una tregua armata sull’asse Palazzo Chigi-Sardegna. Seppure sembrano essere già marcate le differenze politiche e di pensiero fra l’alleanza romana Lega-Cinque stelle, destinata però a sfaldarsi nell’isola quando i sardi voteranno per il Consiglio regionale, e quella di centrosinistra, che guiderà la Sardegna fino all’inizio dell’anno prossimo. Sta di fatto che una prima preoccupazione la ministra per il Sud, Barbara Lezzi, se l’è tolta. E forse da grillina qual è, c’è rimasta persino male visto l’esito positivo della missione a Cagliari. Perché una bacchettata sui denti ai prossimi avversari l’avrebbe data volentieri, ma non c’è stato il tanto. Anzi, la Sardegna è stata promossa. «Nella velocità di spesa dei fondi europei, ho constatato che qui non ci sono particolari difficoltà». L’ha detto all’uscita dal lungo faccia a faccia, molto tecnico, nella sala grande di Villa Devoto col presidente Francesco Pigliaru e gran parte della Giunta. Proprio nelle tabelle dello staff ministeriale, oltre a quelle presentate dalla Regione, è evidente che la Sardegna sta molto meglio delle altre due regioni controllate di recente dalla ministra, Basilicata e Puglia, e del Mezzogiorno in generale. Con questo dettaglio: finora la Regione ha speso 117 milioni dei 930 milioni del Fondo per lo sviluppo regionale 2014-2020, e non è neanche lontana dall’obiettivo imposto dall’Europa per fine di dicembre. Dovrà spendere 147 milioni, o 185 milioni se l’isola punterà a essere premiata da Bruxelles per «manifesta efficienza». Tra l’altro è proprio questo il traguardo annunciato più volte dalla Giunta. Il che vuol dire andare ben oltre l’attuale abbondante 10 per cento di «programmato, speso e utilizzato», mentre altrove arrivano al massimo al 6 o al 7. Se questo va bene, c’è però ancora tutto il resto da discutere fra il nuovo Governo e la Regione e lì potrebbero cominciare i dolori, o finire la tregua. Dai conflitti più o meno recenti, ereditati o in corso su sanità, continuità territoriale e migranti. Non ancora neanche affrontati in «maniera organica», all’interno della grande questione insularità, ma soltanto «a pezzettini». Poi c’è ancora un bel po’ da discutere sul futuro del Patto milionario, è quello firmato da Renzi e Pigliaru nel 2016, anche se la ministra ha messo le mani avanti: «Non sono venuta qui per togliervi qualcosa. Anzi. Non perché questo o quello è stato deciso dal governo Renzi vogliamo spazzarlo via, ma neanche possiamo accettarlo così com’è. Oggi a noi interessa soprattutto l’efficacia della spesa. Quindi io sono qui semmai per aiutare, chiarire e favorire il dialogo». Comincerà a farlo, ha annunciato, con i manager dell’Anas e della Rete ferroviaria: sono le grandi criticità denunciate dalla Giunta negli investimenti coordinati, c’è un ritardo esagerato, dalle due società nazionali. Infine, c’è la questione metano, con i parlamentari Cinque stelle contrari al progetto di massima della Regione, e destinato a essere rivisto, o ritoccato?, da altri ministeri. Ma anche su questo tema sensibile Barbara Lezzi è stata possibilista: «Stiamo ridiscutendo tutte le grandi opere. Non per annullarle, però vogliamo sottoporle prima a un’analisi molto attenta su costi e benefici e poi decideremo». Quindi un bel po’ di «tavoli tecnici e politici dovranno essere aperti nei prossimi mesi». Almeno sono apparse queste le intenzioni di Barbara Lezzi, che però non ha tenuto conto di quanto accadrà di sicuro quando la campagna elettorale per le Regionali entrerà nel vivo. È facile prevedere che, in quei giorni, i ministri gialloverdi faranno di tutto per mettere in cattiva luce e far perdere la Giunta di centrosinistra. Infatti, una volta appesi i panni istituzionali e ritornata a essere un’attivista, Barbara Lezzi ha sparato: «Se sui tempi della spesa va tutto abbastanza bene, sull’efficacia c’è ancora molto da rivedere». Per questo la deputata Romina Mura del Pd ha suggerito a Pigliaru di non fidarsi degli impegni presi dalla ministra sul Patto per la Sardegna, perché «presto da Roma arriverà tutta un’altra musica».

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