La Nuova Sardegna

Febbre del Nilo in espansione: cresce l'allerta in Sardegna

Giovanni Bua
Disinfestazione per la febbre del Nilo
Disinfestazione per la febbre del Nilo

Aumentano i casi di animali infetti: l'ultimo si è verificato vicino a Porto Torres

17 settembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. La febbre del Nilo vola anche nel nord ovest dell’Isola. Sulle ali di una cornacchia grigia, abbattuta a Monti li Casi, comune di Porto Torres. La positività del volatile al West Nile è stata confermata dal centro di referenza nazionale di Teramo, ma era già nota ai laboratori dell’Istituto Zooprofilattico di Sassari. Gli stessi che hanno pescato l’arbovirus nel sangue di un tacchino di un allevamento di Ardara (con il sindaco che ha fatto disinfestare l’intero paese). E che stanno lavorando per verificare se un cavallo morto sabato a Sa Pramma, nell’agro di Oschiri, sia stato schiantato dalla malattia isolata per la prima volta nel 1937 in Uganda.

Allerta massima insomma. Come spiega il direttore del servizio Sanità Animale delle Assl di Sassari e Olbia, Francesco Sgarangella che, insieme al settore ambiente della Provincia di Sassari, sta battendo al tappeto campagne e allevamenti del capo di sopra dell’Isola a caccia del virus.

"Quelle sulla cornacchia – spiega – sono le uniche analisi positive riscontrate dal Cesma su oltre 220 esemplari di cornacchia grigia abbattuti dal mese di marzo nella provincia di Sassari. E il secondo caso confermato nel nord ovest Sardegna, dopo la positività riscontrata su un pool di zanzare catturate all’interno della zona aeroportuale di Alghero, in attesa del responso di Teramo su un tacchino di un allevamento di Ardara".

Articolo completo e altri servizi nel giornale in edicola e nella sua versione digitale

In Primo Piano
Verso il voto

Gianfranco Ganau: sosterrò la candidatura di Giuseppe Mascia a sindaco di Sassari

Le nostre iniziative