La Nuova Sardegna

Air Italy, il governo convoca solo la compagnia

Air Italy, il governo convoca solo la compagnia

Il ministero dei Trasporti esclude la Regione e i sindacati. La Cisl e la Cgil: presi in giro i 51 lavoratori

19 settembre 2018
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OLBIA. Qualcosa si muove sul fronte Air Italy. I vertici della compagnia aerea – e solo loro – sono stati convocati al ministero dei Trasporti. L'incontro è in programma venerdì e si parlerà dei trasferimenti di 51 dipendenti del centro operativo dall'aeroporto di Olbia a quello di Malpensa. Lo ha annunciato su Facebook il deputato M5s Nardo Marino, membro della commissione Trasporti. L’annuncio ha subito provocato una valanga di polemiche, perché all’incontro non sono stati invitati né la Regione né le organizzazioni sindacali.

Durissimo il commento della Cisl: «Con lo spostamento del Tavolo dal Mise al ministero dei Trasporti – dicono il segretario generale Gallura Mirko Idili e il segretario Filt Gianluca Langiu – è evidente il tentativo da parte del Governo di derubricare la vicenda Air Italy da tassello di investimento di sistema centrale per lo sviluppo del territorio a questione aziendale da vedersi tra la compagnia e non si sa chi, anche perché all’incontro non sono stati invitati i sindacati né la Regione».

E durissimo anche quello della Cgil: «La vertenza Air Italy “viene derubricata” dal Mise al Mit, ma non solo. Alla riunione di venerdì è stata convocata la sola azienda e vengono deliberatamente escluse la Regione, le organizzazioni sindacali e i lavoratori – protesta il segretario generale della Filt Cgil Sardegna Arnaldo Boeddu – tutto questo nonostante i due parlamentari presenti una settimana fa a un’assemblea a Olbia asi erano impegnati a far sì che la vertenza sarebbe stata affrontata al Mise e in presenza del vice premier Di Maio con le istituzioni regionali e le organizzazioni sindacali protagoniste al tavolo. Una vera e propria vergogna e una totale mancanza di rispetto. Se questa è il nuovo modo di fare politica, se queste sono le persone nuove, meglio stare lontano. Ma quale segnale di grande attenzione sbandierato dai parlamentari pentastellati, qui si sta verificando l’ennesimo bluff e presa in giro nei confronti dei 51 lavoratori interessati a un trasferimento che altro non è se non un licenziamento mascherato». Boeddu anticipa anche che «venerdì, qualora nel frattempo non intervengano novità, i lavoratori saranno sotto il ministero a far valere le proprie ragioni».

Intanto la Cgil ha elaborato e diffuso una indagine demografica sui 51 dipendenti che dal 1 ottobre («Se non ci sarà un ravvedimento dell’azienda, come auspichiamo, o un intervento forte del Governo, come richiediamo», dice il segretario generale Luisa Di Lorenzo) saranno costretti a lasciare Olbia per andare a Malpensa senza che ci sia una vera giustificazione economica. «I numeri confermano – dice la Cgil – vengono colpiti ingiustamente i più deboli. Dei 51 dipendenti, oltre il 50% ha più di 50 anni: per la precisione, 26; 21 hanno tra 41 e 50 anni; 5 dipendenti hanno tra 30 e 40 anni; nessun dipendente è under 30. Difficile cambiare città, vita a quell’età. Difficilissimo e ingiusto. Terribile, poi, sapere che 27 dipendenti su 51 hanno figli e dovranno decidere se portarli con loro o lasciarli a Olbia». (m.b.)



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