La Nuova Sardegna

Insularità, superata quota 80mila firme

Insularità, superata quota 80mila firme

Il comitato promotore del referendum: 20mila arrivano da oltre Tirreno 

19 settembre 2018
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CAGLIARI. Obiettivo raggiunto e superato di slancio: 80mila firme raccolte, 30mila più del necessario per presentare in Parlamento la proposta di legge d’iniziativa popolare per l’inserimento dell’insularità in Costituzione. Ma il vero successo del Comitato promotore è questo: 20mila firme le ha conquistate nella penisola, dalla Liguria alla Lombardia. «È la conferma che questa rivendicazione non è solo dei sardi, di tutti i sardi, ma nazionale», ha detto Roberto Frongia, presidente del Comitato. Dopo la bocciatura del referendum, che sarebbe stato solo regionale, sei mesi fa è cambiata la strategia: «Abbiamo coinvolto più cittadini possibile in quella che poi è diventata una sfida trasversale di tutti: dai partiti ai movimenti, dai sindaci ai sindacati», ha aggiunto. Nei prossimi giorni, le firme saranno depositate in Senato e da quel momento comincerà il percorso di quella che, nei fatti, sarà una revisione della Costituzione, perché ora «nella legge fondamentale della Repubblica non c’è traccia di un diritto universale rivendicato dai sardi e dai siciliani», è stato sottolineato più volte. Fra qualche mese però il gruppo compatto dei promotori potrebbe sfaldarsi alla vigilia delle elezioni del 2019. «Non accadrà – ha detto il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau –. Anzi, mi auguro che l’insularità sia da oggi in poi sempre in testa ai programmi che saranno presentati dalle coalizione e dai partiti». Perché «tutti – ha sottolineato Frongia – potranno intestarsi questa battaglia che deve andare avanti e raggiungere l’obiettino in questa legislatura nazionale». Maria Antonietta Mongiu, coordinatrice del comitato scientifico: «Con la loro adesione forte e decisa, i sardi hanno scelto di seguire un percorso di grande coesione, in cui ci rivolgiamo a Roma senza più la sindrome del figlio cadetto che deve chiedere, ma di chi sollecita il diritto ad avere le stesse opportunità riconosciute a tutti gli altri». Del comitato fanno parte anche il ministro Paolo Savona e il farmacologo Gianluigi Gessa, che ha sottolineato: «Dobbiamo avere a disposizione tutti gli strumenti per evitare la fuga dei nostri giovani e il riconoscimento dell’insularità lo è». Stesso concetto ribadito da Luisa Saba, presidente del Gremio dei sardi a Roma, dalla consigliera Alessandra Zedda di Fi e da Franco Siddi, ex segretario nazionale del sindacato dei giornalisti. L’ex senatore Luciano Uras ha concluso: «Adesso dobbiamo vigilare sul percorso della proposta di legge e sarà indispensabile il sostegno dei parlamentari sardi». E Mongiu ha fatto sapere: «È importante coinvolgere i 16 parlamentari dei 5 stelle, dobbiamo stare tutti assieme per dimostrare che non abbiamo paura».

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