La Nuova Sardegna

Onorato contro Grimaldi: «Lui dietro le azioni di Pili»

di Luca Rojch
Onorato contro Grimaldi: «Lui dietro le azioni di Pili»

L’armatore rivale: «Con metà dei soldi dati a Tirrenia farei viaggiare i sardi gratis»

19 settembre 2018
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Guerrieri di carta, bollata. E signori dei mari. Tra Onorato e Grimaldi è battaglia navale totale. I due gruppi si detestano e non fanno più nulla per nasconderlo. Lo scontro dura da anni ma negli ultimi mesi è diventato sempre più palese. L’ultima manche si chiude con un doppio rilancio. Onorato che chiede un’inchiesta contro Grimaldi, reo a suo dire di sostenere la campagna di Pili. Grimaldi rilancia, plaude all’iniziativa dell’ex deputato di Unidos e si dice pronto a trasportare tutti i sardi gratis sulle sue navi se solo avrà la metà dei 73 milioni che la Convenzione con lo Stato assicura alla Tirrenia per trasportare i sardi.

E in questa situazione tesissima l’ex deputato Mauro Pili in versione incendiario fa da innesco per l’ultima esplosiva polemica. Pili in un comunicato ha accusato il gruppo Onorato di vendere tre navi della Tirrenia a un gruppo cinese per poi riprenderle in affitto. Ma da mesi Pili porta avanti una campagna di contestazione del gruppo Onorato e ha raccolto on line 60mila firme per chiedere la revoca della convenzione.

Onorato. L’ultimo attacco di Pili fa scattare Onorato. Il gruppo annuncia la querela per diffamazione contro Pili «con parallela richiesta di risarcimento danni reputazionali e aziendali per un valore iniziale di 20 milioni di euro. E richiesta all’Autorità giudiziaria di indagare su una campagna diffamatoria articolata anche attraverso interventi diretti del direttore short-sea della Grimaldi Lines, Guido Grimaldi, come provato dalla diffusione di messaggi telefonici personali in particolare alla comunità estesa dell’autotrasporto. Attraverso dichiarazioni perfettamente sovrapponibili a quelle rilasciate da Pili anche in una petizione in rete finalizzata a colpire la convenzione con lo Stato per i servizi di collegamento con Sardegna, Sicilia e isole minori e attraverso la “gestione” di attività di volantinaggio all’imbarco dei traghetti del gruppo Grimaldi».

In campo l’artiglieria pesante. «Siamo perfettamente convinti, con prove che porremo a piena disposizione degli inquirenti – dice il presidente Vincenzo Onorato – che le reali motivazioni di questa campagna diffamatoria traggano origine dalla battaglia nella quale ci siamo impegnati da anni per difendere l’occupazione dei marittimi italiani, denunciando una truffa ai danni dello Stato e una violazione sistematica delle norme che consentono a troppi gruppi armatoriali italiani di attuare a bordo delle loro navi, battenti bandiera italiana e in quanto tali esenti da qualsiasi tassazione, di sfruttare manodopera extra-comunitaria a livello di pura schiavitù lasciando a terra disoccupati migliaia di marittimi italiani. Secondo la circostanziata querela presentata all’Autorità giudiziaria, l’ex deputato Pili, “oggi in cerca di motivazioni esistenziali”, conduce una campagna diffamatoria su presunte violazioni della Convenzione fra lo Stato e il gruppo Onorato, usando strumenti, dichiarazioni e persino parole, palesemente sovrapponibili a quelle utilizzate da Guido Grimaldi per coprire di fango il gruppo Onorato, che solo in Sardegna dà lavoro a 500 lavoratori. In gioco non c’è la conquista di quote di mercato o l’apertura di nuove rotte. C’è l’onorabilità e la dignità di una famiglia, la nostra, da cinque generazioni sul mare e c’è anche il rispetto che si deve a 5mila persone che lavorano ogni giorno con noi. E per noi, a differenza forse di altri, questo è un valore su cui non accettiamo discussioni».

Grimaldi. Non si fa attendere la risposta di Guido Grimaldi, che difende la richiesta di revoca della convenzione alla Tirrenia «Dopo la notizia di un ambiguo ruolo di Guido Grimaldi nella petizione lanciata dall’ex presidente della Region Mauro Pili per la revoca da parte dello Stato della convenzione alla Tirrenia, mi trovo costretto a fare alcune precisazioni – dice Grimaldi –. Apprezziamo l’iniziativa di Pili, nonché quella di Ugo Cappellacci, e ci rallegriamo per la sottoscrizione della petizione da parte di oltre 60mila cittadini che chiedono la revoca della Convenzione per la continuità territoriale. Il nostro non è un ruolo ambiguo, ma un chiaro sostegno a una lodevole iniziativa che difende gli interessi dei cittadini italiani. È una convenzione che non è stata messa in gara».

Poi la sfida aperta. Grimaldi si dice pronto a trasportare tutti i sardi gratis sulle sue navi se gli verrà data la metà dei 72 milioni di euro assicurati a Tirrenia dalla Convenzione. «Al nuovo governo italiano, propongo sia adottato il modello spagnolo in alternativa all’attuale Convenzione tra lo Stato e la Tirrenia. Questo modello offre un sistema efficace di continuità territoriale tra la penisola iberica e le isole Baleari e le Canarie. Con questo sistema, il contributo erogato dallo stato spagnolo viene destinato ai nativi e ai residenti e viene rimborsato. Se il nostro Gruppo beneficiasse solo della metà del contributo dato alla Tirrenia, potremmo trasportare gratis tutti i residenti e nativi della Sardegna».

Il nuovo decreto

«La mannaia sul Superbonus devasterà tantissime vite»

di Luigi Soriga
Le nostre iniziative