La Nuova Sardegna

ALGHERO. «Dal prossimo aprile non riaprirà più la base Ryanair all’aeroporto internazionale “Riviera del corallo” di Alghero». A lanciare l’allarme, isolato e circondato dal silenzio, è il segretario regionale della Filt Cgil, Arnaldo Boeddu. L’ultimo passo indietro della regina europea del low cost non sorprende né spaventa nessuno. Non una reazione politica, né del sistema economico-turistico. Comprensibile, perché allo stato attuale la decisione assunta dal board della compagnia dublinese è soprattutto un problema dei suoi dipendenti. Sardi o trapiantati, in una trentina potrebbero fare le valigie a brevissimo e contrattare una nuova destinazione lavorativa. Perciò è giusto che Boeddu se la prenda. «Dopo Air Italy, altri lavoratori sardi verranno trasferiti altrove», dice. «E gli aerei, quei pochi che atterreranno nell’aeroporto del Nord Ovest, decolleranno subito dopo», aggiunge. Certo, «un altro pezzo di economia se ne va insieme al personale navigante e alle sue famiglie, residenti in quella parte dell’isola», come rincara Arnaldo Boeddu. Sul piano dei rapporti tra Ryanair, organizzazioni sindacali e dipendenti è l’ennesima dimostrazione di forza da parte della società che da oltre tre lustri domina i cieli d’Europa, connettendo località che sino a poco tempo fa ignoravano l’esistenza una dell’altra. Per il Segretario della Filt Cgil «è arrivato il momento in cui le organizzazioni sindacali non devono essere lasciate da sole ad affrontare problemi di simile portata». Perché, insiste, «oltre al rispetto dei contratti collettivi e dei diritti fondamentali del mondo del lavoro, la politica deve impedire che dall’oggi al domani, senza motivi plausibili, le imprese chiudano e vadano via». Il riferimento è anzitutto a Air Italy. «La base di Cagliari è stata dismessa e quella di Olbia viene fortemente ridimensionata – rincara Arnaldo Boeddu – idem vale per Alitalia, che non ha più il nucleo tecnico e i lavoratori sono stati trasferiti e licenziati». E ora Ryanair, «che decide di chiudere la base – conclude – sino a pochi anni fa era garantita per tutto l’anno, ora sparisce anche per quei pochi mesi all’anno in cui c’era ancora». Al suo appello risponde, indirettamente, il sindaco di Alghero, Mario Bruno. «Sindaco e Fondazione Alghero incontreranno la Sogeaal e i vertici di F2i – annuncia il sindaco – per parlare delle prospettive di traffico sullo scalo del Nord Sardegna e il rapporto tra società di gestione e istituzioni del territorio».