La Nuova Sardegna

consiglio regionale 

Foreign fighter, mozione difende Caria

Foreign fighter, mozione difende Caria

Rossomori, Cp, Cd, Mdp: l’aula si esprima. Il legale: daremo battaglia

20 settembre 2018
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CAGLIARI. Mobilitazione in Consiglio regionale a sostegno di Pierluigi Caria, noto Luisi, il 33enne presunto foreign fighter che aveva combattuto in difesa del popolo curdo arruolandosi con il Pkk e ora indagato per associazione con finalità di terrorismo. I consiglieri Francesco Agus (Campo progressista), Anna Maria Busia (Centro democratico), Emilio Usula (Rossomori) e Paolo Zedda (Mdp) hanno presentato una mozione per chiedere all'aula «una presa di posizione univoca sulla vicenda di Caria e sulle perquisizioni che hanno coinvolto altri cittadini sardi impegnati in attività di cooperazione internazionale». Un pronunciamento, spiega Agus, «su temi cari a ogni democratico e sui quali la nostra attenzione non deve mai venire meno: le libertà civili, la democrazia, l'autodeterminazione dei popoli, il sostegno alla lotta all'Isis e a tutte le forme di terrorismo». Secondo il presidente della commissione Autonomia, «quanto è avvenuto merita l'attenzione del Consiglio regionale». Del resto, proprio la militanza e il sostegno al popolo curdo ha fatto scattare nei giorni scorsi la mobilitazione, anche sui social, del mondo indipendentista sardo, che ha manifestato solidarietà a Caria, figlio di Angelo Caria, fondatore del movimento Sardigna Natzione Indipendentzia (Sni).

Intanto, l’avvocato del 33enne nuorese, Gianfranco Sollai, interviene per ribadire l’estraneità del suo assistito alle accuse. «Sono fiducioso che il procedimento della Dda sia stato aperto per dovere d'ufficio e sono fermamente convinto che nessun reato sia stato commesso da Pierluigi che attende serenamente la pronuncia del gip. Siamo comunque pronti a dare battaglia. Quando sono arrivati gli investigatori per la perquisizione, a Pierluigi è crollato il mondo addosso – dice ancora il legale –. Uno si chiede: ma come, vado per ripristinare la democrazia in un posto dove c'è l'Isis e vengo chiamato a risponderne? Adesso è più tranquillo». Per ora l'unico provvedimento emesso nei suoi confronti, a parte la perquisizione nell'abitazione ordinata dal pm della Dda di Cagliari Danilo Tronci, riguarda il sequestro del passaporto con il relativo divieto di espatrio. Si attende la decisione della Gip di Cagliari Lucia Perra che dovrà convalidare o meno il sequestro. L'inchiesta è basata soprattutto sulle intercettazioni nelle quali Caria parla con un amico raccontando dei combattimenti in Siria. «Questo è un Paese in guerra ed è legittimo l'uso delle armi – argomenta Sollai –. Anche le potenze occidentali che avrebbero altri strumenti per agire, hanno capito che l'intelligence non funziona e sono state costrette ad usare le armi».

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