La Nuova Sardegna

Il Banco gestirà i fondi Bei per tutto il Mezzogiorno

Il Banco gestirà i fondi Bei per tutto il Mezzogiorno

Il fondo ha una dotazione di 62 milioni di euro. Servono per ricerca e innovazione La soddisfazione del direttore Cuccurese: «Ci sono grandi spazi di inervento»

21 settembre 2018
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SASSARI. Il Banco di Sardegna si è aggiudicato la gara, indetta dalla Banca Europea per gli Investimenti (Bei), per la gestione del fondo creato dal Miur e con 62 milioni di euro di dotazione, finalizzato a stimolare e promuovere investimenti nella ricerca e nell'innovazione.

L’obiettivo è quello di contribuire a ridurre il divario esistente in materia di ricerca e innovazione tra il Sud d’Italia e il resto del Paese, secondo quanto stabilito dalla politica di coesione economica e sociale dell’Unione Europea.

Le regioni coinvolte sono quelle in transizione, cioè Sardegna, Abruzzo e Molise, e quelle meno sviluppate come Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Basilicata.

Il Banco, attraverso l’ufficio Finanza d’impresa e crediti speciali, valuterà i progetti e concederà le risorse disponibili sotto forma di finanziamenti e investimenti in Equity, ossia partecipando nel capitale di rischio dell’impresa. A queste risorse potranno aggiungersene altre sotto forma di co-finanziamento da parte del Banco o di altri soggetti individuati dallo stesso istituto di credito.

«Siamo molto soddisfatti di essere i gestori di questo fondo – dice il direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese – l’esperienza già maturata con successo nel Fondo Jessica Sardegna per la riqualificazione delle aree urbane ci sarà molto utile. Possiamo contare su un gruppo operativo e su un comitato investimenti del Fondo già sperimentati. Tra i settori che riguarderanno più da vicino la Sardegna – conclude Cuccurese – potrebbero aprirsi interessanti spazi di intervento verso l’agrifood, la salute e le tecnologie legate al patrimonio culturale e all’ambiente, senza nulla togliere agli altri settori altrettanto stimolanti».

Possono accedere ai finanziamenti grandi imprese, mid-cap, pmi, università ed enti di ricerca pubblici e privati.

Sono ammissibili investimenti ad alto contenuto tecnologico nelle seguenti aree di specializzazione: aerospazio, agrifood, economia del mare, chimica verde, design, creatività e made in Italy, energia, fabbrica intelligente, mobilità sostenibile, salute, comunità intelligenti, sicure e inclusive, tecnologie per gli ambienti di vita e tecnologie per il patrimonio culturale, con una particolare attenzione allo sviluppo di tecnologie ad alta intensità di conoscenza.

I progetti, che superano un'analisi preliminare di sostenibilità finanziaria saranno sottoposti ad una valutazione di coerenza tecnico-scientifica per verificare l'esistenza dei requisiti di ammissibilità.

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