La Nuova Sardegna

L’assessore: «Non faccio macelleria sociale»

L’assessore: «Non faccio macelleria sociale»

Il post su Facebook dopo il no alla censura presentata dal Pds e le nuove accuse del centrodestra

21 settembre 2018
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CAGLIARI. Se in aula, durante il dibattito sull’ordine del giorno contro di lui, presentato dal Pds e poi bocciato, l’assessore è rimasto impassibile, su Facebook s’è lasciato andare. Da anni messo sotto accusa dall’opposizione di centrodestra e da diversi mesi dal Partito dei sardi, quindi da chi fa parte della maggioranza, Luigi Arru ha replicato a quel fuoco incrociato. «Fino adesso ho tenuto un profilo istituzionale – è uno dei passaggi del post – ma non posso più tacere di fronte alla memoria, molto corta, di tanti, troppi. Non sono egocentrico e capisco che l’attacco è contro la Giunta di centrosinistra. Non voglio fare complottismo, dietrologia, ma quando si raccontano le cose in maniera martellante, senza distinguere i fatti dalle opinioni, legittime, contrarie, c’è qualcosa che non va bene». Il riferimento è all’incontro avuto mercoledì con i sindaci del Sulcis, che sono scesi in piazza per protestare contro il mancato avvio della riorganizzazione degli ospedali. In quell’occasione, secondo la ricostruzione dell’assessore, ai territori è stato spiegato quanto «abbiamo fatto finora per ridurre l’inefficienza e quanto dobbiamo ancora fare per migliorare la qualità del sistema sanitario anche nel Sulcis». Ma al di là del caso concreto lo sfogo consegnato a Facebook dall’assessore Arru è prima di tutto politico con una replica indirizzata un po’ a tutti. «Per tanti, secondo alcuni, la sanità è stata la Caporetto del centrosinistra, ma volevo ricordare a queste persone che se si ha convinzione in un progetto e si ha voglia di reagire, immediatamente dopo la disfatta c’è stato il Piave». Per proseguire: «Mai ho fatto macelleria sociale, calcoli ragionieristici. Prima di essere nominato assessore, sono stato un medico che ha lavorato a tempo pieno in un reparto che curava leucemie e linfomi, senza avere incarichi di primariati o altro e senza mai bussare alle porte dei potenti di turno. Scrivo queste cose personali per rispondere a una mia paziente curata all’ospedale di Nuoro e guarita da una leucemia acuta, che mi ha chiesto: “Dottor Arru mi dicono che sta tagliando servizi, togliendo farmaci... ma è impazzito?”. Ed ecco quale è stata la mia risposta: “No signora, non sto facendo questo, sto cercando di ripetere, con le dovute proporzioni, quel che ho fatto con lei, cioè replicare un caso di buona sanità pubblica, senza chiedere se fosse ricca o povera. Per arrivare a raggiungere quest’obiettivo: una nuova sanità responsabile senza quegli sprechi e doppioni che tutti sono pronti a denunciare ma nessuno finora aveva avuto il coraggio di affrontare».

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