La Nuova Sardegna

spiegato il fenomeno di giovedì 

Gli scienziati: è stato un “bolide” a esplodere nei cieli della Gallura

di Angelo Mavuli
Gli scienziati: è stato un “bolide” a esplodere nei cieli della Gallura

TEMPIO. Una scia luminosa che per qualche secondo spezza il velo delle tenebre, quindi un boato, simile all’esplosione di una bomba. Ha una spiegazione ufficiale l’evento inconsueto che giovedì sera...

22 settembre 2018
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TEMPIO. Una scia luminosa che per qualche secondo spezza il velo delle tenebre, quindi un boato, simile all’esplosione di una bomba. Ha una spiegazione ufficiale l’evento inconsueto che giovedì sera dopo le 21,30 ha spaventato migliaia di persone nell’isola, dal Nord Est al Sulcis, con la maggior parte delle segnalazioni provenienti dalla Gallura, da Tempio sino ai centri costieri. Tante persone hanno sentito i vetri delle finestre tremare, l’allarme è stato lanciato anche da altre regioni che si affacciano sul Tirreno: si è trattato di un “bolide”. Daniele Gardiol dell’Istituto nazionale di astrofisica di Torino, responsabile del progetto Prisma (Prima rete per la sorveglianza sistematica di meteore e atmosfera) gestito dall'Inaf, spiega che «quello avvenuto nei cieli della Sardegna è il terzo evento simile di questa estate». A differenza dei primi due (il primo il 18 di agosto sull’Adriatico, il secondo l’8 settembre sull’Austria, sul Veneto e sull’Adriatico) quello di giovedì è stato impossibile da tracciare, non avendo la Sardegna una rete di telecamere sufficiente.

«I bolidi sono meteore brillanti, piccoli frammenti di roccia o ghiaccio staccati da comete o asteroidi – dice Gardiol – Quando la Terra attraversa zone ricche di questi frammenti, le meteore interagiscono con l'atmosfera a velocità elevatissime producendo delle scie luminose. Le più familiari sono quelle sottili delle stelle cadenti. L'intensità dell'evento dipende dalle dimensioni dell'oggetto. Le meteore all'origine delle stelle cadenti hanno origine da granelli le cui dimensioni variano da un millimetro a un centimetro. Nel caso dei bolidi, i frammenti che li producono hanno dimensioni comprese fra un centimetro e decine di centimetri».Luciano Burderi, professore associato di astronomia e astrofisica del dipartimento di fisica dell’Università di Cagliari, riferisce un parere di Manuel Floris, direttore del Planetario di Cagliari, astronomo e astrofilo appassionato, secondo cui si è trattato di un bolide che dovrebbe essersi disintegrato sui cieli del nord-Sardegna, tra il Golfo di Asinara e le Bocche di Bonifacio. «Un “bolide” – spiega Burderi – è una meteora molto brillante che entrando a contatto con l’atmosfera terrestre alla fantastica velocità di centomila chilometri l’ora (ovvero cento volte più veloce di un jet di linea), si surriscalda fino ad esplodere ad alta quota. L’esplosione produce un fortissimo boato che, in effetti, è stato udito da molti casuali osservatori». Burderi spiega che «corpi celesti di dimensioni molto maggiori, quali grosse comete il cui diametro può arrivare a decine di chilometri, orbitano intorno al Sole. Il loro numero tuttavia è così esiguo che la probabilità che precipitino sulla Terra è veramente bassa. Gli impatti sono eventi rari (uno ogni qualche centinaio di milioni di anni) e quando avvengono possono persino innescare importanti cambiamenti climatici». È il caso del supermeteorite che secondo una affermata teoria sarebbe caduto nel Golfo del Messico 65 milioni di anni fa provocando l’estinzione dei dinosauri.

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