La Nuova Sardegna

Il ministro Bussetti: "Niente tagli nelle scuole della Sardegna"

Silvia Sanna
Il ministro Marco Bussetti
Il ministro Marco Bussetti

Intervista al titolare del dicastero della pubblica istruzione: "L'isola si distingue per studenti talentuosi e iniziative d'alto livello"

22 settembre 2018
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SASSARI. Nessun taglio all’orizzonte nonostante il calo delle iscrizioni. È la prima promessa, la più importante, del ministro dell’Istruzione e Ricerca Marco Bussetti. Al contrario, annuncia che sarà potenziato il tempo scuola, «perché può aiutare a contrastare il fenomeno della dispersione, molto alta in Sardegna». Isola che patisce anche la carenza di insegnanti specializzati nel sostegno: anche su questo punto, considerato cruciale, il ministro indicato dalla Lega Nord garantisce che si troveranno soluzioni.

Ministro Bussetti, come sta la scuola in Sardegna?

«Fare una media è sempre questione controversa. La Sardegna ha delle punte di eccellenza: studenti talentuosi e iniziative di alto livello, il cui valore è riconosciuto a livello nazionale e internazionale. La scuola in questo territorio ha creduto nella necessità di innovarsi e di proporre metodologie didattiche al passo con i tempi, prima che riforme e leggi dello Stato lo mettessero nero su bianco. Certamente non mancano anche le criticità: nonostante un progressivo ridimensionamento, il fenomeno della dispersione scolastica rappresenta un problema in questa Regione. E da affrontare è la questione delle reggenze e degli insegnanti di sostegno. La salute della scuola è buona. Ma dobbiamo puntare a renderla ottima».

L'anno scolastico è iniziato con 2.601 iscritti in meno rispetto a 12 mesi fa. L'isola paga un forte calo delle nascite insieme allo spopolamento delle zone interne. In questo contesto quale può essere il ruolo della scuola?

«Il calo demografico e la conseguente contrazione del numero di studenti sono fenomeni che stanno interessando tutto il nostro Paese. Questo però non deve comportare in alcun modo un depotenziamento del nostro sistema di istruzione. L’Italia ha bisogno di più scuola: è l’istituzione in cui più delle altre si costruisce concretamente il futuro».

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