La Nuova Sardegna

I nuovi divieti alla Pelosa: per il sindaco bilancio positivo

di Giovanni Bua
I nuovi divieti alla Pelosa: per il sindaco bilancio positivo

Diana: «Regole rispettate. Da giugno raccolte 25mila cicche a settimana»

24 settembre 2018
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STINTINO. Sempre più bella, sempre più piena, sempre più a rischio. È una festa a metà quella per la spiaggia gioiello della Pelosa. Che chiude la sua prima estate “dei divieti” dimostrando a tutti che si può fare a meno del turismo cafone, che occupa militarmente l’arenile con teloni spropositati e muraglie di sediette e borse frigo, rubacchia sabbia, conchiglie e sassetti e si lascia dietro una scia di cicche e immondizia. Quella massa urlante che si è sfogata sui social, quando il sindaco di Stintino Diana ha annunciato il giro di vite: da giugno stuoie obbligatorie per tutti, divieto di fumo e di commercio ambulante, lavapiedi e info point, barracelli e steward. «Vogliono toglierci la nostra spiaggia – dicevano –. Ci vadano loro nell’ennesima riserva per Vip».

I cafoni. Ed effettivamente, piuttosto che procurarsi una stuoia da 3 euro e lasciare nel borsone le bionde, molti habituè nostrani hanno preferito passare le loro giornate di mare in altri lidi, ma il battage che i divieti di Diana hanno avuto nel mondo hanno finito per creare un effetto paradosso. Ogni cafone che è rimasto a casa è stato sostituito da un zelante bagnate, incuriosito dal nuovo corso della spiaggia stintinese. E alla fine le presenze, complice anche il largo tratto di spiaggia liberato dalle “bancarelle” degli ambulanti, invece che diminuire sono addirittura aumentate.

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Il paradosso. I numeri sono, come sempre, mostruosi: dalle 3 alle 5mila persone a rosolarsi ogni giorno (a seconda dei mesi) con picchi di settemila nel cuore di agosto. E il litorale tra il Gabbiano e la Pelosetta che, complice un settembre da urlo, non accenna a svuotarsi. Incredibilmente troppi, se si pensa che uno studio del 2010 dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, diventato poi il cuore del progetto speciale di riqualificazione della Pelosa, individuava la carrying capacity, cioè la capacità di carico sostenibile da parte dell’arenile, tra le 1250 e le 1300 persone.

Il sindaco. «Il numero dei turisti è stato elevato – sottolinea il sindaco Antonio Diana – forse anche dato dalla curiosità per le nuove regole, ed è proprio su questo che dovremo lavorare per il prossimo anno. Il nostro però è un bilancio positivo. E in linea di massima la macchina realizzata per le attività di informazione, comunicazione e controllo delle nuove regole sulla spiaggia ha funzionato».

Le cicche. Ed effettivamente i numeri danno ragione al primo cittadino stintinese. Basti pensare che i “raccoglitori di sigarette” messi a ridosso delle recinzioni delle dune e lungo il litorale hanno ingoiato una media di 25mila cicche a settimana a partire da giugno. Oltre trecentomila filtri che non marciranno per qualche decina d’anni nella sabbia o nello stomaco di qualche pesce. Che l’isola ecologica alla fine del litorale, operativa fino alle 20 ogni giorno, ha marciato a pieno regime. Come le stuoie, diventate “naturali” per i frequentatori della spiaggia, che hanno salvato svariati quintali della finissima sabbia che si attaccava come cemento a decine di migliaia di asciugamani. «Anche i lavapiedi sulle passarelle sono stati bene accolti – sottolinea Diana – tanto che è stata potenziata l’apertura sino alle 21 e aumentata la capienza delle cisterne per l’erogazione. E in tantissimi si sono fermati nei nostri info-point. Chiedendo informazioni sulle regole e sulla spiaggia, ma anche su Stintino, sull’Asinara e sul resto della Sardegna».

Mano leggera. E il tutto senza dovere usare la mano particolarmente pesante: «Tra luglio e agosto sono state elevate solo 116 sanzioni. La maggior parte ha riguardato il divieto di fumo e l’abbandono delle cicche sulla spiaggia. Si contano sulle dita di una mano le sanzioni per il mancato rispetto della regola sull’uso della stuoia sotto l’asciugamano – spiega l’assessora comunale al Turismo Francesca Demontis –. Con le nuove regole e un numero ridotto di sanzioni si è riusciti a garantire tranquillità su questo gioiello di spiaggia. Questo era il nostro obiettivo principale e siamo convinti che nei prossimi anni potrà andare meglio. Il personale impiegato, dai barracelli agli steward, ogni giorno sulla spiaggia, ha svolto un lavoro egregio. Pochissimi hanno protestato, la maggior parte non solo conosceva già le regole ma ne era entusiasta».

Non basta. Un successo insomma. Anche se a metà. L’obiettivo dichiarato del sindaco Diana era dare un po’ di respiro alla Pelosa, in attesa che questo inverno parta il vero progetto di riqualificazione da 18 milioni. Che avrà il duplice compito di “ridare vita” al sistema dunale facendolo scorrere sotto la passerella che sostituirà la strada asfaltata, e di rendere più difficile l’accesso “fast food” alla spiaggia.

Un intervento importante, coraggioso e invidiato da tutti. Con benefici innegabili e di portata enorme. Che però finirà per innescare in scala ancora maggiore quello che è successo quest’estate, i turisti in arrivo saranno forse migliori, ma sicuramente saranno di più.

E quindi bene le regole, benissimo la riqualificazione. Ma per mettere in cassaforte il gioiello tutto questo non basterà.
 

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