La Nuova Sardegna

Rigotti: attacchi politici ma Air Italy resta nell’isola

di MARCO RIGOTTI*
Rigotti: attacchi politici ma Air Italy resta nell’isola

L'intervento del vice presidente della compagnia: «Qualcuno guarda solo alla campagna elettorale»

24 settembre 2018
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Questo il testo dell'intervento di Marco Rigotti, vice presidente esecutivo di Air Italy

"Molti esponenti politici stanno fornendo un chiaro esempio di come possono essere trattate le aziende in Sardegna. Da mesi fanno dichiarazioni pubbliche nelle quali accusano Air Italy e i suoi rappresentanti di aver violato impegni in realtà mai assunti fra le parti, emettono giudizi offensivi, chiedono di sostituire i vertici, formulano teorie di improbabili complotti della Lombardia a danno della Sardegna. Se già tutto questo non corrisponde al compito della rappresentanza politica in generale, mal si addice a chi ricopre incarichi istituzionali.

L’azienda viene invitata, sempre dagli stessi esponenti politici, a presentare un piano di sviluppo incentrato sui collegamenti da e per la Sardegna, pur non avendo ancora - i politici - chiarito quali siano le condizioni di base determinate dalla Regione. Come si può continuare ad invitare l’azienda a partecipare a bandi per la continuità territoriale che ancora non esistono, dei quali si ignora la compatibilità con le regole comunitarie e che quindi non sono valorizzabili in un piano industriale?

Viene il fondato sospetto che gli attacchi della politica alla nostra azienda si possano giustificare solo guardando alla imminente campagna elettorale per le prossime elezioni regionali. Deve essere una tentazione irresistibile riempire lo spazio politico attaccando un’azienda privata per le proprie scelte organizzative e imprenditoriali – discutibili, per definizione, ma finalizzate esclusivamente a ritrovare un ruolo profittevole nel mercato.

La colpa di questa azienda è probabilmente quella di voler rimanere in Sardegna, nonostante il mercato nel quale è nata non esista più e sia totalmente dominato da vettori che fanno un business completamente diverso: charter e low cost. La scelta degli azionisti, ampiamente condivisa con tutti i firmatari dell’accordo quadro del 2016, è stata di spostare il proprio “core business” altrove, sul mercato dei voli intercontinentali e quel mercato, secondo l’azienda, presenta delle opportunità di sviluppo e di successo a Malpensa.

Una compagnia aerea che opera in Sardegna trasporta residenti e turisti.

Nel primo caso si tratta di persone che necessitano di voli frequenti ed a costi certi perché devono spostarsi per lavoro, studio o motivi di salute. Per soddisfare le loro esigenze e colmare il gap dell’insularità la politica ha imposto gli oneri di servizio pubblico sulle linee per Roma Fiumicino e Milano Linate. Ai vettori spetta quindi l’onere di capire se il Bando di Gara, che verrà pubblicato, sarà un’opportunità o meno per il proprio business.

Per quanto riguarda il traffico turistico, l’apertura del mercato europeo e il rapido sviluppo di vettori low cost hanno ampiamente coperto questo target, che si tratti di cittadini sardi o continentali.

Ai politici il compito di strutturare e sostenere un progetto di sviluppo turistico della Sardegna. A tal proposito posso testimoniare l’impegno che l’aeroporto di Olbia ha assunto nell’ambito della costituenda DMO regionale (ndr Organizzazione per la Gestione della Destinazione) in collaborazione con l’Assessorato Regionale al Turismo e le Camere di Commercio della Sardegna.

Alle compagnie aeree l’opportunità di servire questa destinazione, ove fosse attraente per i visitatori, contribuendo a renderla tale con prezzi e servizi coerenti.

Air Italy è sempre il primo vettore dell’aeroporto di Olbia per numero di passeggeri (oltre 500 mila fra giugno e settembre) e per numero di destinazioni servite (11 aeroporti). Manterrà la sua sede ad Olbia dove, avendo una sua base di armamento, coglierà da protagonista tutte le occasioni di business che i mercati nazionali ed internazionali sapranno offrire.

Per concludere, Air Italy è nata in Sardegna e i suoi azionisti sentono la responsabilità sociale di questa lunga storia aziendale. Se la compagnia oggi può guardare avanti lo deve a loro, agli ingentissimi apporti di capitale garantiti durante la crisi degli ultimi dieci anni, all’accordo sindacale del 2016 e alla presenza di un nuovo socio industriale di dimensioni globali che con il proprio know-how ha tutte le carte in regola per portare Air Italy a svolgere un ruolo di rilievo nel proprio mercato.

Al netto della riorganizzazione già annunciata, Air Italy ha già ricominciato a crescere in Sardegna, come testimoniato dai 20 posti di lavoro già creati, cui altri seguiranno in futuro".

 

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