La Nuova Sardegna

Confindustria con Air Italy Scanu: «Decide il mercato»

di Claudio Zoccheddu
Confindustria con Air Italy Scanu: «Decide il mercato»

La linea della compagnia non preoccupa gli industriali: «Il nodo è la Ct1» Cappellacci: «Rigotti ha smentito Pigliaru, non ci sono accordi con la Regione

25 settembre 2018
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SASSARI. Confindustria sta con Air Italy. O, perlomeno, non attacca la compagnia area finita nell’occhio del ciclone per il trasferimento di 51 dipendenti da Olbia a Milano, che ieri è stato difeso dal vicepresidente esecutivo della compagnia aerea, Marco Rigotti. Un intervento ripreso dal presidente di Confindustria, Alberto Scanu, che è anche l’amministratore delegato della Sogaer, la società di gestione dell’aeroporto di Elmas che Air Italy ha abbandonato causando un emorragia di circa 200mila passeggeri. Scanu, tuttavia, sostiene la linea di Air Italy: «C’è poco da fare, devono stare sul mercato, soprattutto in un momento in cui ancora non sono chiari i termini della nuova continuità territoriale». L’attacco alla compagnia, dunque, non sarebbe modulato sui termini di mercato: «In effetti sembra un affondo politico perché il piano industriale della compagnia è noto da tempo, è stato condiviso e prevede che l’azienda svolga diverse attività in Sardegna. E poi, come possiamo chiedere ad Air Italy di non puntare su altri mercati, come faranno da Milano, se non abbiamo alcuna certezza di cosa possa riservare il futuro. Piuttosto – conclude Scanu – le preoccupazioni dovrebbero essere legate alla continuità territoriale perché, con le prenotazioni che non vanno oltre marzo, rischiamo di accumulare un danno insostenibile nonostante si sia lavorato bene con la Regione per il Dmo, la “destinazione” Sardegna».

Maurizio De Pascale, presidente di Confindustria Sardegna Meridionale, è sulla stessa lunghezza d’onda di Alberto Scanu: «Il trasporto aereo è un businness che sta cambiando e che in futuro sarà profondamente diverso da come lo conosciamo. Air Italy ha fatto scelte che non possono essere sostenute solo su Olbia, dove peraltro è decisa a restare. Tuttavia attaccare così duramente Air Italy per il trasferimento di 50 dipendenti mi sembra davvero troppo, capisco le difficoltà dei lavoratori ma purtroppo al giorno d’oggi si è costretti anche a mettere in conto di venire dirottato dove c’è la necessità – spiega De Pascale –. A me capita spesso, ho molti dipendenti che lavorano in Africa in condizioni molto diverse da quelle che si possono trovare in Italia e nel resto d’Europa. Piuttosto ci si dovrebbe preoccupare delle migliaia di giovani senza lavoro che sono costretti a scappare dall’isola non di un’azienda che avrà anche fatto qualche errore ma ha investito nella Sardegna, ci ha creduto e ha contribuito a farla conoscere in tutto il mondo. E poi mi sembra anche che Air Italy abbia già creato diversi posti di lavoro, una ventina, che non sono mai un argomento scontato in Sardegna».

Anche il deputato e coordinatore di Forza Italia, Ugo Cappellacci, interviene e dà in parte ragione a Rigotti: «Non voglio entrare nel merito delle parole di Rigotti – spiega –. E devo dire che dalle sue parole non mi sono sentito toccato. Perché Rigotti ha ben espresso verso chi voleva indirizzare le sue critiche. Ed erano tutte rivolte a chi ora guida la Regione dato che smentisce il governatore Francesco Pigliaru e l’assessore ai Trasporti Carlo Careddu. E dice che non esiste nessun accordo con la Regione e non sono mai stati assunti impegni da parte di Air Italy. Non esiste un quadro coerente dei bandi e manca del tutto il dialogo con la parte politica. Io non mi sento di condannare le parole di Rigotti, ma la maggioranza che governa la Regione e non fa gli interessi dei sardi», conclude Ugo Cappellacci.

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