La Nuova Sardegna

Sicurezza e attentati telecamere in ogni Comune

Sicurezza e attentati telecamere in ogni Comune

Parte la seconda fase: stanziati 17 milioni per coprire tutte le richieste

28 settembre 2018
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SASSARI. Non più solo nei Comuni a rischio attentati o in quelli dove non sono garantiti presìdi stabili di forze dell’ordine. Le telecamere potranno trovare posto in tutti i 377 Comuni dell’isola: i soldi ci sono, spetta alle amministrazioni presentare le domande. Il progetto sulla videosorveglianza arriva alla fase finale: è stato pubblicato sul sito della Regione l’avviso che estende il finanziamento anche ai centri esclusi dalla prima fase. Sono 267 e potranno attingere da un tesoretto da 16 milioni 930mila euro: riceveranno un contributo dai 35mila ai 200mila euro, stabilito sulla base del numero di abitanti. La procedura è a sportello, dunque i tempi di erogazione si annunciano molto rapidi.

Il progetto. È partito nel 2015 sull’onda di una escalation allarmante di atti intimidatori nei confronti degli amministrazioni locali. La giunta Pigliaru ha deciso di installare una rete di videosorveglianza finanziando la sistemazione di telecamere soprattutto nei paesi più a rischio, così da scoraggiare nuovi episodi criminali. La prima tranche di finanziamenti, per un importo di poco superiore ai 7 milioni di euro, ha consentito di dare gambe al piano in 80 Comuni che hanno presentato progetti singoli più un’altra quota riunita in 6 Unioni di Comuni. Le amministrazioni avevano presentato progetti che erano stati valutati da una apposita commissione: la procedura si era conclusa con la pubblicazione di una graduatoria e l’assegnazione delle risorse sulla base del punteggio ottenuto dai progetti. I finanziamenti sono stati erogati e nel 50% dei casi gli interventi sono stati ultimati e le telecamere sono in funzione. In seconda fase le amministrazioni non dovranno preparare progetti ma semplicemente presentare le richieste sulla base delle regole stabilite che prevedono l’installazione di un certo tipo di impianto.

Le risorse. Sfiorano i 17 milioni di euro i fondi a disposizione per dare risposte ai 267 Comuni sinora esclusi dal piano sulla videosorveglianza regionale. Dall’importo è necessario stralciare 1milione 225mila eiro quale integrazione ai Comuni che hanno partecipato al precedente bando in forma associata. Anche in questo possono fare richiesta di contributo i Comuni singoli, le Unioni di Comuni e le aggregazioni tra almeno tre Comuni. Gli stanziamenti saranno compresi da un minimo di 35mila euro per i Comuni sino ai mille abitanti ai 200mila euro per i centri oltre i 20mila abitanti. In caso di partecipazione nella forma aggregata, è necessario indicare il comune capofila che assumerà il ruolo di unico interlocutore nei confronti dell’amministrazione regionale.

Spanu ed Erriu. «Questa nuova fase del progetto nasce con l’intento di innalzare i livelli di sicurezza nelle comunità – dice l’assessore agli Affari generali Filippo Spanu –. Puntiamo su un sistema molto avanzato sul piano tecnologico in un quadro di coordinamento con le centrali delle forze di polizia. È un intervento promosso dalla Giunta in stretto raccordo con l’Anci e con gli amministratori locali che avvertono la necessità di avere una efficiente rete di controllo e di monitoraggio del territorio La Sardegna, in questo campo, fa da battistrada rispetto alle altre regioni italiane in termini di copertura del territorio con le nuove reti». «Un percorso articolato ma condiviso dalla Regione e dagli enti locali – sottolinea l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu –. Ricevere dalle forze di polizia gli indirizzi operativi per il miglior utilizzo delle risorse e delle apparecchiature tecnologiche da mettere in rete è uno dei passaggi fondamentali di questo progetto».

Domande e tempi. La domanda di finanziamento deve essere redatte esclusivamente on line entro il 16 novembre per info http://www.regione.sardegna.it/retisicurezza-fase2/. Le richieste verranno poi esaminate da una commissione composta da tecnici dell'assessorato degli Affari generali.

Trattandosi di fondi PoR Fesr 2014-2020, la tempistica di realizzazione degli interventi da parte dei soggetti beneficiari segue i vincoli assunti dalla Regione nei confronti dell’Unione Europea: i progetti dovranno essere conclusi e rendicontanti entro il termine perentorio del 31 luglio 2020. Gli enti locali beneficiari dell’intervento dovranno avviare le attività di realizzazione della rete di sicurezza locale entro 30 giorni dalla data di ricevimento del contributo. (si. sa.)



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