La Nuova Sardegna

arbus 

FdI: l’Igea ceda le ex miniere ai privati

di Luciano Onnis

Il consigliere regionale Lampis presenta una proposta di legge

29 settembre 2018
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ARBUS. «L’Igea ha il compito istituzionale di eseguire bonifiche e messa in sicurezza dei siti minerari dismessi, non di essere un agente immobiliare per fare cassa e risanare il proprio bilancio». È questa l’accusa, piuttosto dura, lanciata dal consigliere regionale Gianni Lampis (Fratelli d’Italia) alla società in house della Regione, creata vent’anni fa sulle ceneri della Sim per il risanamento ambientale delle vecchie miniera sparse nell’isola. Un compito che in qualche sito è stato portato a termine, in altri un po’ meno.

Per lanciare l’accusa il consigliere Lampis ha scelto casa sua, Arbus, e quello che può essere considerato una delle più gravi inadempienze della società: Ingurtosu, un centro minerario immerso nel verde un tempo popolato da tremila abitanti, oggi ridotti a poche decine. Ormai Ingurtosu è un villaggio fantasma: poche le case abitate, e quei pochi edifici di proprietà pubblica (palazzo direzionale, ospedaletto) sono regolarmente sprangati. Le strade costellate da frane completano un quadro di totale abbandono e degrado. Qui il 90% cento dei vecchi immobili ormai ruderi (case, poste, ufficio postale, caserma carabinieri, cantina), è di proprietà regionale, quindi di Igea. Che però non li utilizza, non li ripara, non li vende. Per questo il consigliere regionale Lampis ha lanciato la sua battaglia, che riguarda tutti i siti ex minerari esistenti nell’isola. Ieri mattina Lampis ha convocato una conferenza stampa nel villaggio fantasma dell’Arburese simbolo dell’abbandono istituzionale per presentare una proposta di legge (firmata anche dai suoi compagni di partito Truzzu e Orrù) che introduca «disposizioni per l’utilizzo produttivo delle aree ex minerarie della Sardegna» e apporti modifiche alla legge regionale 32 del 1998 sugli interventi per la riconversione delle aree minerarie. «L’Igea deve cedere ai privati gli immobili che fanno già parte di un lungo elenco di beni da dismettere – ha spiegato Lampis -. Immobili che possono essere riutilizzati da chi li acquista per attività produttive di indirizzo turistico e per il ripopolamento di villaggi morti, come appunto Ingurtosu. Questa è la porta d’ingresso alla fascia costiera di Piscinas e alle sue rinomate dune di sabbia, non può rimanere in queste condizioni. Igea – sostiene ancora il consigliere regionale – deve fare subito i bandi di vendita per tutti gli immobili sparsi nell’isola e riutilizzare il ricavato per rimettere in sesto e in sicurezza le pertinenze ex minerarie».

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