La Nuova Sardegna

Mura: nel M5s ci credevo e ho fatto grandi rinunce

Gianna Zazzara
Mura: nel M5s ci credevo e ho fatto grandi rinunce

L’ormai ex parlamentare risponde all’accusa di avere tradito il mandato: ho detto no a grandi sponsorizzazioni, non ero alla Camera solo per lo stipendio

29 settembre 2018
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SASSARI. L’ex deputato-velista Andrea Mura, dopo che la Camera ha «accettato» le sue dimissioni, ha risposto ad alcuni commenti sulla sua pagina Facebook. Non lo faceva da due mesi, da quando, in un’intervista alla Nuova Sardegna, aveva giustificato così le sue assenze in Aula: «L’attività politica non si svolge solo in Parlamento. Si può svolgere anche su una barca, per il bene dell’umanità, proprio come faccio io».

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In tanti ieri gli hanno riconosciuto l’onore delle armi, anche quelli che per mesi lo hanno insultato: «Sei un ipocrita», il commento più gentile. E Mura, forse rincuorato da tanto sostegno, ha risposto ribadendo la propria tesi. «Le mie assenze? Appena 7 su 17 sedute in aula dal 23 marzo al 19 luglio. Sette giorni con un giorno di malattia certificata, un matrimonio senza viaggio di nozze con una moglie in gravidanza a rischio e il resto al lavoro sul territorio. Ma di cosa stiamo parlando». A chi gli dice «dai, ci hai tentato, peccato che sei stato scoperto», il velista risponde così: «Ho rinunciato a grosse sponsorizzazioni nel mondo nautico perché credevo nel progetto del cambiamento dove ho investito tutte le mie energie, per dare e non per prendere. Solo chi mi conosce sa a cosa ho veramente rinunciato per questo progetto. Se credi che fossi lì per lo stipendio forse hai sbagliato persona».

Anche per Mario Puddu, candidato governatore per il M5S, le dimissioni fanno onore a Mura, suo grande amico. Lo frequenta ancora? «Preferisco non rispondere», taglia corto l’ex sindaco di Assemini.

È stato proprio Mario Puddu a sostenere con forza la candidatura del velista alle politiche di marzo, nonostante i malumori della base. «È stata una decisione dei vertici del Movimento – ricorda Puddu – Luigi di Maio aveva deciso di candidare per la Sardegna un esponente della società civile e io ho fatto il nome di Mura. Certo, nessuno sapeva come sarebbero andate le cose. In ogni caso il suo passo indietro smentisce tutti coloro che sostenevano che avrebbe continuato a fare il parlamentare per incassare un lauto stipendio. Vorrei anche ricordare che è la prima volta che un parlamentare si dimette perché assenteista. È questa la differenza tra i 5 Stelle e gli altri partiti: noi li cacciamo, loro se li tengono stretti. Basta guardare dentro le fila di Forza Italia: la deputata Michela Vittoria Brambilla ha totalizzato più assenze di Mura, eppure è ancora in carica». Chi sarà candidato per coprire il posto vuoto lasciato da Mura in Parlamento? «Deciderà Luigi Di Maio».

In tutta questa storia su una cosa Mura ha ragione: dal 23 marzo al 19 luglio ci sono state solo 17 sedute in aula (anche perché la legislatura è rimasta paralizzata per tre mesi dalla formazione del governo). Anche questa settimana niente Aula, solo giovedì i deputati si sono riuniti per discutere tre mozioni tra cui una era proprio sulle dimissioni di Mura. Forse il velista ha solo interpretato a modo suo la profezia di Davide Casaleggio: «In futuro il Parlamento sarà inutile».
 

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