La Nuova Sardegna

«Non può essere vero» la disperazione dell’amica

di Maria Antonietta Cossu
«Non può essere vero» la disperazione dell’amica

In lutto il paese della vittima. Il parroco: amava ciò che le ha tolto la vita

30 settembre 2018
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NUGHEDU SANTA VITTORIA. Tradita dalla sua grande e insopprimibile passione, la montagna. Un amore che ad Antonella Coghe, cresciuta alle pendici del monte Santa Vittoria che dà il nome al suo paese, Nughedu, ha riservato un destino tristissimo. La sfortunata giovane aveva trovato proprio nell'arrampicata e nelle escursioni ad alte latitudini la sua dimensione e l'ispirazione per affrontare le asperità che la vita non le aveva certo risparmiato. Una morte, quella della trentaquattrenne precipitata nel vuoto mentre scalava un’altura nel territorio di Baunei, che ha aperto uno squarcio violento e profondo nella piccola comunità del Barigadu, dove tutti si conoscono e condividono gioie e dolori. La disperazione della madre Caterina Dessì e del fratello Giuseppe, già provati in passato da altri lutti, ha colpito al cuore la comunità di Nughedu Santa Vittoria.

Nessuno si vuole rassegnare all'idea che la giovane, appena rientrata dal Trentino Alto Adige, abbia incontrato una fine prematura e così terribile. «È una tragedia» si dispera Anna Mascia, l'amica inseparabile, legata ad Antonella da un sentimento fraterno. «Ci siamo sentite pochi giorni fa al telefono ripromettendoci di incontrarci nel fine settimana. È un vuoto immenso, non può essere vero...» continua a ripetere.

Antonella Coghe aveva terminato il lavoro da stagionale a San Martino di Castrozza, Alta Valle del Primiero, nel Trentino orientale, dove era di casa da svariati anni. A contatto con quelle vette e quei paesaggi mozzafiato l'attrazione della giovane sportiva per la montagna era diventata ancora più dirompente, così aveva cominciato a esplorare anche quei luoghi. Talmente era forte quella vertigine, che a pochi giorni dal rientro in Sardegna Antonella aveva sentito il bisogno di rifugiarsi subito tra le sue adorate montagne. Ieri l’epilogo che nessuno avrebbe mai immaginato.

A chi l'ha conosciuta e amata rimane solo il ricordo di una ragazza coraggiosa, innamorata della libertà: «Era riservata, ma solare, una persona leale che sapeva farsi voler bene da tutti», così la descrive la sua amica Anna Mascia. Lo sconcerto ha lasciato senza parole il sindaco Francesco Mura, che per il giorno del funerale ha deciso di proclamare il lutto cittadino. «Siamo comunità e nel silenzio ci raccogliamo attorno al dolore della famiglia. Qualsiasi parola sarebbe in più» ha detto il primo cittadino con un tono che esprime la grande tristezza del momento.

A celebrare le esequie sarà padre Paolo Contini, che ha ricordato l'amore per la vita della sua parrocchiana: «Antonella era una grande lavoratrice –racconta il religioso – innamorata delle cose belle e una di queste, purtroppo, le ha tolto la vita. Non era molto loquace, a parte quando raccontava le sue esperienze in montagna. Allora si lasciava andare».

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