La Nuova Sardegna

Coldiretti, Cualbu rieletto presidente regionale

Coldiretti, Cualbu rieletto presidente regionale

Il sindacato ha concluso la stagione dei rinnovi delle cariche. Presentati squadra e programmi

03 ottobre 2018
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CAGLIARI. Con la conferma di Battista Cualbu alla presidenza regionale di Coldiretti si chiudono in Sardegna i rinnovi di tutte le cariche sociali del sindacato giallo. Originario di Fonni, pastore nella Nurra, 52 anni, il presidente uscente è stato rieletto all’unanimità per i prossimi 5 anni dall’assemblea regionale. Il nuovo consiglio regionale sarà composto oltre che dai presidenti provinciali e dai presidenti dei settori pensionati, giovani e donne (di diritto) anche da Paolo Floris ed Efisio Perra, Sandro Murgia, Alessandro Mancini, Vanni Tamponi, Vincenzo Cannas e Andrea Mula, Giancarlo Capraro e Giovanni Ferrari. Il collegio dei revisori dei conti è composto invece da Vittorio Cadau, Massimo Impera e Efisio Sarai; il comitato dei probiviri da Michele Caboni, Mauro Mereu e Giovanni Chessa.

Il quadro dirigenziale completo: presidente Coldiretti Sardegna Battista Cualbu; presidente pensionati Giovanni Girasole; delegato giovani impresa Angelo Cabigliera; responsabile donne impresa Elisabetta Secci. Presidenti federazioni provinciali: Giorgio Demurtas (Cagliari), Giovanni Murru (Oristano), Leonardo Salis (Nuoro Ogliastra), Battista Cualbu (Nord Sardegna).

Battista Cualbu e il direttore regionale Luca Saba, nel presentare i risultati dell’assemblea, hanno fatto il punto sulle principali vertenze che vedranno impegnata l’organizzazione nei prossimi mesi. Sul tema siccità, si rinnova l’appello alla Regione affinché siano liquidati con urgenza i 45 milioni di euro stanziati per il 2017. Sulla questione latte, dopo la pubblicazione da parte di Agris dei dati produttivi delle annate 2015-2016 e 2016-2017 – secondo Coldiretti – è arrivata la conferma che la crisi non derivava dalla sovrapproduzione ma da effetti speculativi che facevano forza proprio sulla opacità dei dati. Il sindacato chiede una programmazione produttiva dei formaggi, in primis del Pecorino romano, in modo da contrastare la diffusione di false informazioni che guidano verso il basso il prezzo del formaggio. Infine, riguardo ai pagamenti, «nonostante gli sforzi messi in atto dalla Regione – dice Coldiretti – ci sono ancora molte, troppe aziende che non ricevono da più anni i premi comunitari, in particolare, i casi cronici riguardano la difesa del suolo, l’integrato, il refresh. Per una impresa è improponibile programmare in assenza di certezza sulle entrate». (a.palm.)

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